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Zebrù-Rif.V° Alpini - Piumovimento dalle Dolomiti

Escursioni e curiosità storiche con testi di Gian Garzotto
(Sito parzialmente in costruzione)
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Zebrù-Rif.V° Alpini

Ortles-Cevedale
Rif.V°Alpini e Biv. Città di Cantù per la Valle del Zebrù
( 18 agosto 2004 - Ritorno con salita al belvedere del Passo dello Zebrù)

Avvicinamento: da Bormio si prosegue in direzione Passo Gavia e S.Caterina Valfurva per tre chilometri , poi si sale a monte  verso  nord  giungendo con quattro tornanti al park di  Piazzola (mt.1560). Nel periodo estivo è in funzione un servizio navetta che porta sino alla Baita dei Pastori.













Il M. Zebrù con la crestina rocciosa sommitale dal Biv.Città di Cantù







Sino al rif. V°Alpini si tratta di un percorso facile, come il ritorno salendo al Passo del Zebrù e ritorno alla Baita dei Pastori. Il tratto dal rif. V°Alpini al Biv.Cantù è invece impegnativo e richiede tutta l'attrezzatura da ghiaccio ed una buona conoscenza della progressione tra i serracchi. Vi è sempre la possibilità di ingaggiare una guida di Bormio.
NB: nei settembre 2004 è letteralmente crollata la Thurwieser,la torre che si innalza dal Passo dei Volontari, nella sua cima quotata 3444 mt. L'enorme frana che solo per fortuna non ha travolto nessuno, (settembre) ha però lasciato detriti e macigni arrivati a tagliare la strada rotabile nei pressi della Baita dei Pastori. Questo tour è stato effettuato una settimana prima del crollo e già si sentivano continue cadute di pietre dalla torre che ci hanno fatto desistere dall'attraversare il Passo dei Volontari, molto vicino alla nostra salita al Biv. Cantù.
Volendo effettuare a piedi tutto il percorso della val Zebrù sino alla Baita dei Pastori, bisogna tenere conto che si tratta di otto chilometri di strada rotabile con dislivello di 600 mt. per un tempo di circa 3 ore. La navetta, comunque, ferma anche ai ristori -perlomeno tre lungo lavalle- su richiesta se vi è posto a bordo.
Dalla Baita del Pastore (mt.2160) la strada rotabile sale a tornanti per la costa sulla dx orografica del  Rio Mare sino ai ghiaioni della quota mt. 2300 dove vi è anche la teleferica di servizio del rifugio .Prosegue come buona mulattiera (i rifornimenti prima del 2000 venivano fatti a dorso di mulo) tagliando diagonalmente i ghiaioni verso nord-est in direzione del Rif. già visibile.  Si lasciano a dx due sentieri per il Passo del Zebrù, uno basso a m.2565 ed uno più in alto a mt.2730 circa (sotto il roccione dove è sito il Rifugio. Con tre tornanti si perviene al Rif.V°Alpini a mt. 2878. Circa ore 2.30 dalla Baita del Pastore.







Salita al Biv. Cantù per la Vedretta di Zebrù.

Percorso fortemente crepacciato. Il periodo che facilita l'ascensione è da metà giugno alla metà di luglio quando i ponti di neve sui crepacci sono ben assestati e sicuri sia all'andata che al ritorno. In agosto – settembre  la salita iniziale della vedretta è su ghiaccio vivo ed i ponti di neve al ritorno sono fradici ed insicuri, quindi conviene attendere la notte per un ritorno con neve ghiacciata e con le pile frontali. Sempre in cordata (con un paio di nodi prusik o semibloccanti già pronti sulla corda più vicino possibile all'imbrago).
Dal rifugio si sale per sentiero segnato verso nord alla spalla rocciosa di q. 2943 che sovtasta il rifugio. Si attraversa verso nord la lingua di vedretta che cala da est raggiumgendo le roccette e ghiaie sul versante opposto alla q.2983 ( se possibile tenere calzati i ramponi) e verso ovest raggiungere per la più breve (duecentocinquanta mt. lineari) i ghiacci della vedretta di Zebrù che cala da nord. ( ad ovesst il Passo dei Volontari a mt.3036 con il tragitto sconquassato dalla frana della Thurweiser)
Si sale grossomodo al centro della vedretta crepacciata verso nord-nordest dapprima per medio pendio, poi con pendio accentuato evitando le crepe sino alla quota di m. 3200 dove il pendio di fa meno ripido ed il ghiacciaio è meno crepacciato. In direzione nord si punta al Passo dell'Ortles sino sotto le crode. ( ore 2.30 - mt.3350). Da qui verso est (300m) e quindi salire ad est-sudest (500m) sino lla quota di m.3525 dove, al Giogo Alto -in cresta a sud , sulle rovine di un vecchio rifugio di guerra, è sito il Biv. Cantù. Ore 0.40  dal Passo dell'Ortles. Sia all'andata che al ritorno seguire sempre la stessa pista.  Ore 3 circa dal rifugio – discesa ore 2 circa.


Incontro ciclistico al passo dello Zebrù ...grazie della foto|







Ritorno per il Passo di Zebrù

Dal rifugio si scende per la mulattiera per quattro tornanti sino alla segnaletica per il rif.Pizzini e Passo del Zebrù. (bivio a m.2730 circa). Si segue il largo sentiero che taglia i ghiaioni verso sud-sudovest aggirando la costa rocciosa della q.2824. Verso est per sentiero ardito ma sempre buono con un saliscendi di un centinaio di metri sino a raccordarsi con la mulattiera che proviene dalla Baita dei Pastori alla quota mt.2670 circa. Sale quindi sempre ben largo sino al Passo di Zebrà in  cresta a mt.3001 (capanna in legno ) dal quale il panorama sul M.Cevedale, Pasquale e Gran Zebrù è splendido. Sulla cresta visono ancora i reticolati della grande guerra ed opere di trinceramento tra rosse roccie ferrose. E' visibile in Basso il rif. Pizzini. Ore 2 circa.
Il ritorno avviene per lo stesso sentiero, avendo attenzione, al bivio di q. 2.670 di seguire il sentiero basso per la Val Zebrù che si percorre compleamente dal passo in circa quattro ore.


Bivacco al Passo del Zebrù.  Da notare la linea di reticolati (a sx) della prima guerra mondiale





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