Troi de S.Antonio
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GIRO AD ANELLO PER IL SENTIERO DI S.ANTONIO (LONGARONE-CASSO)
Il percorso non presenta difficolta' di sorta ma richiede solo un po' di attenzione nell'attraversamento di buone cengie. Esso e' sempre ben segnato ed e' molto interessante anche dal punto di vista storico - culturale.
Dislivello mt.700
ore 5 circa
Acqua presso le casere della parte bassa del percorso, presso un rivo oltre il Landre di Lamont, a Casso, presso la chiesetta di S.Antonio.
Il percorso ha inizio poco a monte dell'ultimo tornante prima delle gallerie per il Vajont.
Mt.675 - parcheggi laterali per auto, segnaletica del CAI di Longarone Nr.395a.
Si sale ripidamente dalla statale ed in circa quindici minuti si perviene al bivio con il "Troi de Sant' Antonio". (Dal bivio la chiesetta di S.Antonio e' raggiungibile in dieci minuti.)
Si prosegue diritti verso nord per sentiero 395a molto battuto e largo e si perviene dopo una mezz'ora ad un bellissimo piano dove vi sono due casere riadattate e qualche rudere.
Si prosegue per mulattiera sempre molto larga che per cengia sotto alla fascia di rocce porta a supeare due costruzioni in fase di ristrutturazione proprio sotto ad un roccione, in un punto obbligato. (Sembra quasi un vecchio posto di dogana)
Piu' avanti si incrocia il sentiero 395 che proviene da Codissago ed obliquando ad est in salita, superando una fascia di rocce si giunge alla vasta radura dove e' sita la bella casera della costa di Dogarei. Mt.925 (Locale aperto per emergenza)
Si sale a dx della casera e poi a sinistra nel bosco ancora per sentiero sempre ben segnato per stretti tornanti (Costa della Ciopa granda m.1000) e con un passo su roccia si perviene alla località “I Tàc” a mt.1100 dove il sentiero sale una ripida costa boscosa.
Superata la località “Malattia” a mt. 1200 si lascia a sinistra un sentiero per la Val Pissa e Lutregon (Cartello in legno) e venti metri sopra al bivio si raggiungono le casera dirute del Pian dei Sass. Mt.1225. (radura e segnaletica in loco)
NB: la carta Tabacco-Dolomiti di sinistra Piave e' qui molto approssimativa per quanto concerne il tracciato segnato in rosso. Infatti il bivio con il sentiero 394 e' circa una cinquantina di metri ad est della casera diruta e per raggiungerlo bisogna salire ancora su diritti oltre i ruderi.
Anche il bivio per la casera "Col dele Gnèle" lo si raggiunge di fatto molto piu' in alto, a quota 1330 mt. circa.
Dai ruderi si sale su diritti verso monte ad est, entrando nel bosco e dopo qualche minuto si incontra un bivio (a sin. Verso nord si cala in val Pissa) e si gira verso destra, per mulattiera verso sud.
Salendo ancora, sotto ad una fascia di rocce in località “Landre de la Mont” si perviene al bivio (mt.1330) per casera "Col delle Agnelle" (Col dele Gnèle) sita a mt. 1704. (circa 1 ora).
Nb: la tabella CAI segna 1380 mt, mentre la quota effettiva è 1330
Si prosegue diritti e la mulattiera prosegue sempre con pendenza leggera e passa sotto ad una alta fascia di rocce (che bella palestra sarebbe!) dove vi e' un rudere di caseretta (m.1350). La carreggiata della mulattiera diviene piu' ampia ed attraversa due valloni che spesso sono percorsi da acqua.
Si raggiungono poi i ghiaioni che calano dal monte Borgà (mughi) e qui, dove il sentiero si fa molto vicino al bordo della scarpata, vi sono delle opere militari rivolte verso la Val del Piave. Si tratta di una galleria con sala centrale e due ingressi, uno dei quali e’ collegato al trincerone che domina la Valle del Piave sito circa cinque metri sotto alla carreggiata del sentiero. La sala è completamente invasa dall’acqua ed offre un grande serbatoio artificiale in un punto della montagna dove non se ne trova una goccia.
Proseguendo si taglia il ghiaione per mulattiera che anticamente aveva una ampia carreggiata sino a raggiungere il Bivio per il M. Borga' che taglia i ghiaioni diagonalmente in salita verso nord. (senza indicazioni).
Si raggiungono in discesa i prati del M.Pul superando anche qui vecchie opere di guerra e trinceramenti. Anche sul M.Pul vi sono opere di guerra ed una ampia mulattiera che si dirama dal sentiero principale porta ad esse.
Ora si cala per mulattiera tra rosse rocce lisce e si giunge con un ampio giro e senza possibilità di errore sino all'abitato di Casso, dove la mulattiera diviene uno stretto viottolo lastricato con muretti laterali.
Ora si deve passare sotto alla Chiesa e poi dinnanzi al Cimitero ed oltre per la larga mulattiera segnata del Troi de Sant'Antoni. Essa e' lastricata molto bene e limitata da bei muretti a secco.
Il panorama lascia studiare le lisce stratificazioni di roccia del M.Toc e le pareti nord del Col Nudo.
La diga del Vajont e l’invaso della grande frana sono sotto di noi, ben visibili e tristi.
Si cala cosi' per l'antico sentiero sino alla chiesetta di S.Antonio, addossata alla roccia e fatta ristrutturare nel 1900 ed ancora in fase di restauro. (acqua in una nicchia)
Poco sotto si perviene al bivio gia' incontrato in salita e di qui' alla statale.