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Cima d'Asta - Piumovimento dalle Dolomiti

Escursioni e curiosità storiche con testi di Gian Garzotto
(Sito parzialmente in costruzione)
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Cima d'Asta

Lagorai C.Asta
Itinerari alla Cima d'Asta
'CimaLasta' è la corretta dizione locale e storica riportata già nel 1765 nella
Carta della Valsugana di Giuseppe Antonio de Buffa.

NB: questi appunti di cammino sono stati redatti alla buona dagli anni '70, alcune descrizioni potrebbero essere obsolete riguardo eventuali infissi metallici, agibilità di baite, frane su sentieri. Alcune foto sono d'epoca ('70-'80) digitalizzate e possono essere interessanti per stimare la diversità di vegetazione. Toponomastica e diversi particolari storici sono tratti dagli scritti di Giuseppe Busnardo (CAI Bassano e SAT Trento)
nelle pubblicazioni su 'Le Alpi Venete' degli anni '80.
                                                           Ritaglio da 'Atlas Tyroliensis di Peter Anich e Blasius Huber -1774-                                               Archivio Catasto TN

Nota storica: al 1877 vi erano principalmente tre guide che accompagnavano i loro clienti su per il massiccio di Cima d'Asta e dintorni. Tessari Tessaro di Giovanni, Marchetto Sebastiano dei Carli detto 'Scaia'  entrambi di Pieve Tesino. Domenico Loss detto 'Tabarro' abitante a Caoria.
All'inizio degli anni  1870 giunse nel massiccio John Ball , seguì  nel 1882 Gustav Euringer accompagnato da Alessandro Lacedelli di Cortina. Egli ci lasciò degli scritti delle ascensioni compiute in lingua tedesca.

Cima d'Asta vista da Cima Cece

da sx Cima Corma, Col del Vento, Cima d'Asta, la Forzelèta visti da forc. Valsorda

                                             Da sx Forc. Magna. Cima Tellina - Cresta Socede



                                      Al rif. Ottone Brentari
da Val Malene e Malga Sorgazza

Dal parcheggio di malga Sorgazza (m.1440) si supera il bacino idrico e si prosegue per la pista forestale comune a più sentieri, lasciando a dx il bivio per il sentiero della Campagnassa n.386 ed a sx il sentiero n.360 per la Val Vendrame. Dopo circa 45 minuti di cammino si arriva alla teleferica di servizio (m.1644) del rifugio O.Brentari ove vi è tutta la segnaletica dei sentieri: Si segue il sentiero n.327 (Alta via del granito) che si stacca a dx appena dopo il tornante sinistrorso della strada per Forcella Magna.
La mulattiera costeggia il torrente sulla dx orografica del Bualòn di Cima D'Asta ed alla quota di m.1850 sale a tornanti con maggiore pendenza per l' Aia dei Slavazzi sino a congiungersi alla quota di m. 2015 con il sentiero n.326 che collega Forcella Magna al rifugio O.Brentari.
Si prosegue verso Nord-est ed in corrispondenza dei ruderi della Capanna del Pastore vi è un bivio con il sent. 327b ( è una scorciatoia più pendente ed impegnativa per arrivare al rifugio. ) Si prosegue per l'ampia cengia di lastre granitiche compiendo un largo tornante che alla quota di m.2270 (forc. della Busa) riporta verso nord per le Laste passando nuovamente sotto alla teleferica di servizio, congiungendosi ancora al sent. 327b e pervenendo in vista del bel lago (m.2451)  adiacente al rifugio, con un tornante si giunge  poi al rif. Ottone Brentari m.2475.
       Circa 3/4 ore da Malga Sorgazza - acqua abbondante lungo il percorso



Ritaglio da 'Le Alpi Venete' natale 1981

Ottone Brentari (Strigno, 4 novembre 1852 – Rossano Veneto, 17 novembre 1921) è stato un geografo, storico, giornalista e politico italiano, irredentista e autore di numerose guide turistiche del Trentino.
Tra le innumrevoli opere letterarie scrisse anche le prime guide alpinistiche del bellunese e del Trentino:
OTTONE BRENTARI - Guida storico-alpina di Belluno-Feltre Primiero-Agordo-Zoldo - 1887 rist. Atesa Bologna 2006
OTTONE BRENTARI - 'Guida storico-alpina del Trentino. Trentino orientale' -Arnaldo Forni ed. 1891 -Rist. anast.
OTTONE BRENTARI - 'Guida storico-alpina di Bassano, Sette Comuni' - Arnaldo Forni ed. 1885 -Rist. anast.
OTTONE BRENTARI - 'Guida storico-alpina del Cadore e della Valle di Zoldo' - Arnaldo Forni ed. 1887 -Rist. anast.








SALITA DAL RIF.O.BRENTARI (2473) ALLA CIMA D'ASTA (2847 MT)
        SENT.364



    
    La salita e' di grande panoramicità' in ambiente granitico
    contornato da una moltitudine di laghetti glaciali.
    La difficoltà' alpinistica può' essere data dalla neve sulla
    discesa della Forzelèta verso est a quota 2680. (eventuali
    chiodi per assicurazione sul posto).

(PS: apposta una corda fissa susseguentemente a questi appunti)

    In  mancanza  di  neve  trattasi  di  percorso elementare su
    sentiero  militare  attrezzato naturalmente  con
    gradoni di pietra.
    
    Dal  rif.O.Brentari  si  imbocca  il  sentiero  327  verso est
    passando sotto al cavo della teleferica.
    Si prosegue dapprima in  dolce pendio,  poi per sfasciumi si
    risale la cresta  est che cala  dalla Cima  d'Asta fino alla
    Forzelèta di quota 2680  mt.  (o passetto) dalla quale e'
    possibile ammirare il 'Cimone'  d'Asta che sorge da un circo
    detritico glaciale e sale da esso per circa duecento metri.


Il 'Zimòn' di Cima d'Asta  e Cima Diavoli visti dalla Forcella di m.2680


Forzelèta vista dal bivio del Lastè dei Fiori



     Si scende il ripido canalino della Forzelèta  alla sua sinistra
    con tornanti talvolta aiutandosi con le  mani  fino al circo
    detritico sottostante. (in caso di neve e' consigliabile una
    doppia di 40  mt.  che porta fino al ghiaione.  Un chiodo e'
    infisso dieci metri sotto alla forcella e circa  venti metri
    a sinistra scendendo.)

PS: questo tratto è stato, successivamente a questi scritti, attrezzato stabilmente con
funi metalliche per un sicuro attraversamento che richiede perlomeno un cordino
ed un moschettone.

    Si  prosegue  per  detriti  fino  alla  base  di  destra del
    'Cimone' tagliando completamente il circo glaciale.
    Qui' troviamo un quadrivio m.2630 :
    -Il sentiero  364  scende in  val Regana  mantenendosi sulla
    sinistra orografica.
    -Il sentiero  del 'Col  del  Vento'  si  porta  sul versante
    opposto  delle valletta   ed aggira traversando  a destra la
    fascia di roccette portandosi sulla cresta.
    -  Il sentiero che sale la Cima d'Asta sale  diritto per gli
    sfasciumi inizialmente  per gradinata  artificiale  fatta di sassi.
    
    L'ultimo sentiero e' quello che ci interessa. Si sale per il
    sentiero  che i militari  hanno meravigliosamente attrezzato
    in modo naturale trasformandolo  in una  comoda gradinata di
    granito che con ampi tornanti sale fino in vetta.
    
    In  vetta al  'Cimone'  vi sono due croci,  vi e' una lapide
    commemorativa e due libri di vetta.
    Sulla parte di cresta che si affaccia ad ovest vi era, ed il
    muro  e'  ben solido  tuttora,  un  osservatorio semicircolare italiano di guerra (ten.Tamagni).



    Sottocresta (circa dieci metri),  volto a  sud, sorge un
    bivacco (G.Cavinato) con panche e tavola, ma senza brande. E' in muratura
    ben coibentato contro il freddo. Il tetto e' in lamiera.

Salita: Ore 1.30-2 dal rif.Brentari.
in discesa ore 1.15 circa.
Dislivello mt.500 in salita e 100 in discesa.
Acqua di fusione al Lastè dei Fiori (bivio)


Il Biv. Cavinato riadattato dal CAI di Padova sulla muratura di ricovero dei militari impiegatiper l'Osservatorio di guerra.(ten.Tamagni)



      
    

Panorama dalla vetta verso il rif. O.Brentari






SALITA ALLA CIMA D'ASTA PER LA VIA DEI BASSANESI
Via Ovest alla Cima d'Asta

Si tratta di una via diretta che sale a Nord-ovest del lago per un canalone (noto oggi come 'Bassano' esposto a Sud, la via sale ad ovest della grande parete della Cima D'Asta. Comporta passaggi di primo grado sulla parte superiore oltre la forcella del Canalòn, il resto è tutto cammino
La salita su roccia è agevolata da una bollinatura rossa che aiuta in caso di nebbia.
La discesa può essere fatta sia per la via normale, sia scavalcando la forcella dei Diavoli (m.2729) e ricongiungendosi in discesa al sentiero SAT-392 alla Forcella de Meso. (m.2533)

Dislivello complessivo di ritorno mt.500 circa
Acqua di fusione persso il bivio del Lastè dei Fiori
ore  4/5 circa   


Sentiero di accesso al Canalòn dei Bassanesi


Dal rifugio Ottone Brentari mt.2475 si scende alla selletta presso il lago e si seguono le indicazioni con segnavia SAT- 375/392/380-B per lastricato militare che diagonalmente punta al Passo Socede. Prima di arrivare al Passo Socede, alla quota di m.2455 a destra, un cartello segnaletico indica il percorso per la Forc. del Canalòn e Cima d'Asta. Il percorso punta in salita a Nord direttamente al Canalone. E' tracciato con bolli rossi. Si sale il macereto che diviene sempre più ripido sino ad infilarsi nello stretto canalone,
tra la torre G.Cavinato, e la torre detta 'Punta di Lancia' , si aggirano massi e con stretti tornanti si perviene alla forcella m. 2664 (duecento metri di dislivello) ore 1 circa dal rifugio.

NB: la forcella del Canalòn è discendibile per il versante nord per sfasciumi senza segnaletica con possibilità di raccordo sia con la forc. dei Diavoli (m.2730) sia bassi con la forc. de Meso (m.2533) raccordandosi con il sent.SAT-392

Dalla forcella un grande panorama sul Lago del Bus e Cima Corma. Si sale obliquando a destra per una comoda cengetta e quindi su per roccette e canalini seguendo la bollinatura rossa sempre sul filo della cresta ovest sino in vetta (si giunge presso l'osservatorio Tamagni, una trincea semicircolare che permetteva durante la guerra di controllare con potenti canocchiali le postazioni austriache sui Lagorai). Siamo circa  duecento metri sopra alla forcella con circa 1 ora di divertente ascesa. Sulla vetta della Cima d'Asta (detta anche 'La Signora' o 'Zimòn',  vi è il punto trigonometrico, la Croce e rivolto a sud, il piccolo ricovero Cavinato, in muratura, privo però di brande e funzionale solamente come ricovero di emergenza in caso di maltempo.
Dalla vetta il panorama è semplicemente grandioso...
La discesa avviene per grande gradinata sul versante opposto a quello fatto in salita.


Foto sopra e sotto la salita dalla forcella del Canalòn m.2664 circa per sfasciumi e roccette sino in vetta

La vetta di Cima d'Asta giungendo dalla via ovest 'dei bassanesi.'




.
    DA FORC.lla DI VAL REGANA (2040) ALLA CIMA D'ASTA (2847)
        Sent. 364


    

    Si scende la forc. di Val Regana verso nord per un centinaio
    di metri fino ad un bivio: il sentiero di sinistra taglia il
    ghiaione e prosegue in discesa scendendo per una
    pietraia.(sent.364-segnavia)   Il   sentiero   che  prosegue
    scendendo la destra della valle cala a Refavaie. (SAT-338)
    Si sale molto dolcemente tagliando il ghiaione detritico che
    attraversa   tutto   il  vallone   degli   Orti  di  Regana,
    oltrepassando un corso d'acqua,  oltre il  quale il sentiero
    diviene decisamente piu' pendente.



    Si  sale  per  sentiero  ben  segnato  e  battuto  con molti
    tornanti e con pendenza  costante  mantenendosi sempre sulla
    destra  della valle:  l'ultimo  rifornimento di acqua  lo si
    puo'  fare a quota 2500  circa,  abbandonando il sentiero ed
    attraversando un  ghiaione  per un centinaio  di metri sulla
    sinistra dove  scende  sempre  un rigagnolo  d'acqua. (lo si
    sente gorgogliare dal sentiero).
    A quota 2550  circa si  entra nel circo glaciale  della Cima
    d'Asta  ed  il  pendio  si  fa  molto  dolce,  si oltrepassa
    lasciandolo a sinistra, un laghetto piuttosto fangoso.
    Si sale diritti per sfasciumi (il sentiero  da  qui' diviene
    traccia molto esile in mezzo alla  pietraia-seguire i segni)
    puntando verso il panettone  del 'Zimon', cento metri sotto
alla forc. dei Diavoli m.2730, dove vi e' un
    bivio segnato molto bene sulle pietre: siamo a  m.2630.


Nota storica: il 3 settembre 1877 diciassette alpinisti della SAT di Trento, otto portatori e la Guida Sebastiano Marchetto del Tesino con una tenda risalirono la Val Malene e Tolvà ed effettuarono la prima salita 'ufficiale' (tempo prima salirono cacciatori e geologi) del 'Cimone'. Discesi dalla Forzeleta giudicata molto disagevole scrivevano :
'... discendemmo con molto disagio fino ai due laghetti che si trovano in cima a tale valletta al luogo detto -il Lastè dei Fiori - , e i fiori che qui crescono sono quei magnifici cristalli e granati pei quali va famosa la Cima d'Asta.'





NB:  Il bivio (mt.2630) offre tre possibilita' di percorso:
    Verso sinistra  (sud-ovest)  si scende per sfasciumi  e poi si
    risale  la Forzelèta (mt.2680)  che  cala  poi  verso  il
    rif.Brentari. (sent.364)
    Verso destra  (nord-est)  il  sentiero  segnato del  Col del
    Vento cala sovrastando la Val Regana verso la Val Vanoi.
    Su diritti verso ovest si sale la Cima d'Asta  o 'Zimon' per
    un bellissimo sentiero militare segnato adattato  in maniera
    naturale con scalini in pietra.
Altra possibilità non segnata sul terreno è quella di scavalcare
la forc. dei Diavoli (m.2730) e scendere per ghiaioni sino
a raccordarsi con il sent. SAT-392  a Forc. de Meso (m.2533)

    Dal bivio alla cima d'Asta si impiega circa 45 minuti. Sulla
    cima  vi e'  un bivacco senza posti letto,  ma  con tavolo e
    panche. Sotto la croce libri di vetta.
    Sulla antecima, cinquanta metri verso ovest, un osservatorio
    militare ancora in ottime condizioni guarda i Lagorai.
(Osservatorio ten. Tamagni)


  
    Ore 3 circa dalla forc. di Val Regana.
    In discesa ore 2 circa.
    Dislivello circa 800 metri.
    Acqua: rifornimenti frequenti fino a 2500 mt.





DA MALGA SORGAZZA A RIF.BRENTARI PER M.COSTON E CAMPAGNASSA
SENT.386
Acqua: sotto il M.Passetto a mt.2340 circa. (tre ore dall'inizio)
Dislivello in salita: 1200 mt.   In discesa 200 mt.
ORE 4/5 CIRCA



Il percorso e'  piuttosto lungo ma di  grande panoramicita' sulla
Val  Malene  e sulla Val Tolvà comprese le catene  montuose che
racchiudono dette valli che vengono osservate frontalmente.
Meta'  della  salita  viene  superata  salendo  pressoche'  sulla
verticale della malga Sorgazza ed il laghetto artificiale.
Buona parte del percorso  e'  in  cresta ed e'  sconsigliabile in
caso di temporali o forte nebbia.

Da malga Sorgazza (1450 mt. - ristoro-bar) si prosegue per la val
Malene per la  pista forestale,  oltrepassando il  laghetto ed il
monumento di guerra.
Dopo  circa 15  minuti  sulla destra  scende il sentiero  386 che
attraversa il torrente Grigno per un solido ponte in legno.
La mulattiera e'  ben scavata e segnata  con segni rosso-bianchi,
si inoltra  nel  bosco  con  pendenza  molto  dolce  e  con molti tornanti.
Praticamente si sale sulla verticale di malga  Sorgazza per circa
trecento metri,  fino  a che  a  circa  1800  metri  di  quota il
sentiero taglia  a lungo il  prato scosceso  fino  ad arrivare in
corrispondenza di un ripido costone.
Inaspettatamente   ed   in   forte   contrasto   con  l'andamento
precedente,  il sentiero  si  inerpica  su  per la  costa  per la
massima  pendenza  (pali  segnaletici)  guadagnando  con duecento
metri di   salita il M.Coston a 2000 mt.) dove in cresta vi e' un
segnavia visibile anche da fondovalle .

NB: Dal monte Coston e' possibile scendere per il filo di cresta
sud fino alla pista forestale che,  seguita verso sinistra, (est)
porta al camping Val Malene.  E' altresi' possibile scendere, per
ripidi prati, fino a malga Tolva' in val  Tolvà.
Possiamo considerare quindi il M.Coston come un quadrivio di itinerari.

Ora il percorso si inerpica per  buona mulattiera su per  il filo
di cresta del M.Coston ed il percorso volge sempre di  piu' verso
il versante di val Tolvà.
A quota 2250  circa si supera una forcellina  rocciosa  che ci fa
calare  una trentina  di  metri  sul  vallone  sottostante  e poi
continua  con  qualche  saliscendi  fino  ai  pascoli  a  sud del M.Campagnassa.

NB: Giu'  per  il  vallone  ora  superato,  proprio  sotto alla
forcelletta,  un sentiero cala in val Tolvà fino al colle subito
a monte di malga Tolva'





Risalendo verso il Passetto - Buse della Madonna: a dx Forcella Regana e frontalmente le roccette dove sale il sent. attrezzato Giuseppina Negrelli

Il sentiero con un saliscendi cala ancora  portandosi nel vallone
sotto al M.Passetto (Bualon del Passetto).
Questo vallone in genere e' fornito di acqua. (2350 mt.)
Dal  torrente  si  sale decisamente  un centinaio di metri  e poi
aggirando  a sud il  m.Passetto  e portandosi  a quota  2490 alla
forcellina del Passetto.
Bisogna fare molta  attenzione alla segnaletica in  questa ultima
mezz'ora  di  percorso,  in  quanto  non  sempre  il  sentiero e'
evidente,  seppur facilmente agibile,  questo a causa del terreno
roccioso ed uniforme (Lastè).

Verso Val Tolvà - Il M.Tolvà ed al centro il lahetto degli asini

Alla forcella   c'e'  anche il bivio con il sentiero (G.Negrelli) che scende
alla forcella Regana (SAT-387) e lo  fa scendendo la sx orografica del
vallone e superando la fascia di rocce un centinaio di metri piu'
sotto. Segnavia su palo e su roccia.


Dal Passetto panorama verso le cime del Contessàt e della Contessa- in basso il Bualòn de la Forzèla





Il monolite (Cresta del Bualòn di cima d'Asta) che sovrasta la Val Sorgazza, ben visibile anche salendo il sentiero SAT-327 che costeggia il torrente Grigno.



Telefoto del bivacco G.Cavinato visto dal Passetto

Dal Passetto non si vede ancora il rif.O.Brentari, ma si puo'
ammirare distintamente la cima d'Asta con la sua bella parete
sud. Anche il Bivacco di vetta e' visibile.
Si  tenga conto che il  rifugio   e'  pressoche'  sulla verticale
della cima d'Asta, quattrocento metri piu' sotto.
Si scende circa venti metri  (ometti)  in direzione cima d'Asta e
poi, con piccoli saliscendi verso nord-ovest rimanendo pressoche'
in quota, si seguono segni ed ometti per un terreno in quota a lastroni di
granito uniforme, richiede attenzione in  caso  di  nebbia  o nevicate che
possano impedire la  visibilita'.  (in caso di scarsa visibilita'
seguire direzione N.Ovest con la bussola)
Il rif.Ottone Brentari e' a metri 2473 circa 800 mt. dal Passetto


 
Arrivando al rif. O.Brentari dal Passetto - in alto la cresta e forcella  Socede


1915-'18 : Alpini del Battaglione Val Cismon III plotone dello S.ten Paolo Monelli presso il lago di Cima d'Asta
nel luglio del 1916 (ritaglio da: ' Le scarpe al Sole'- 1921- P.Monelli)






DALLA FORC.MAGNA AL RIF.BRENTARI PER SENTIERO
attrezzato 'G.Gabrielli'
    
per la Cresta Socede

Giulio Gabrielli era un alpinista trentino caduto sulla parete sud-ovest della Marmolada.




Da Forcella Magna la strada (era rotabile nel '15-'18) che sale da malga Sorgazza

    Sent.375
    E' un percorso che presenta tre tratti attrezzati molto bene
    con corde e pioli metallici. I tratti ferrati sono di circa
    80 mt , 25 mt, 10 mt. Il resto e' sentiero ben battuto o
    facilissime  roccette.
    
    Da forc.Magna (2117) si sale molto ripidamente il costone
    ovest della forcella, poi per una mulattiera si giunge fino
    ad un bivio.

    -A questo punto, volendo rinunciare alla ferrata, bisogna
    imboccare il sentiero a destra dove su di una pietra e'
    scritto -SORGAZZA- (si scende 200mt fino al bivio del
    sent.327)-


La mulattiera che si inerpica per le coste sud-ovest di Cima Tellina verso Punta Socede


    Il panorama verso l'erboso Vallone Occidentale dove transita il sent.380b lascia intravedere il promontorio ove è sito il 'Seolè del Sass Spacà'  - un caratttteristico sassone forato in mezzo.


    Si sale per ottima strada militare fino ad un colle dal
    quale e' visibile in parte la cresta della ferrata.
    Si scende e poi si traversa fino ad una forcelletta nei
    pressi della quale (versante Val Cia) inizia la ferrata con
    una serie di zig-zag attrezzati con corde fisse che portano
    ad entrare nel sovrastante canalone pietroso.
    Si oltrepassa una forcella e poi si scende per risalire il
    versante opposto dove, in corrispondenza di un canalino,
    la via attrezzata sale con due balzi di scale metalliche un gradone
    roccioso di circa 20mt. (tempo fa si saliva il canalino
    all'interno per traversare poi a sinistra, ma recentemente
    sono stati messi i gradini e scala di ferro.


La cresta di Socede guardando il Passetto ed il Palòn della Banca


Il sentiero passa sotto ad un coloratissimo gendarme di granito





      Si sale il colle sovrastante per buon sentiero in cresta;
    Dalla cresta, panorama sul rif.Brentari e Cima d'Asta.
    Proseguendo in cresta, un'altra corda metallica aiuta la
    traversata di una lastra di roccia e porta in cima
al costone chiamato 'Col Verde'.



La cresta sommitale di Socede (Col Verde) sugli ultimi passaggi attrezzati





Il rif. Ottone Brentari come appare dalla Cresta Socede

La discesa alla forcella sottostante avviene per
    facilissime roccette e trincee militari che portano al di
    la' della forcella sul versante di Cima d'Asta. Da qui' i
    segni proseguono tagliando per sfasciumi rocciosi e scendendo
    in direzione del lago di Cima d'Asta per lastricato militare (est) e salendo poi al
    rif. Brentari con 30 mt. di dislivello
  
    Ore 2 in salita ed in discesa.
    Dislivello circa 400 mt. in salita, 150 in discesa.
    Non c'e' acqua sul percorso.



SALITA ALLA FORC REGANA (2040 MT) DA REFAVAIE
        Sent.390-338

Da forc. Regana la Val Regana verso Fossernica, Paradisi e Lagorai

Da sx Forcella e Val Regana al centro Cima d'Asta da Cima Paradisi



Foto '15-'18 archivio Paolo Monelli: Battaglione Alpini Val Cismon - Costruzione cavalli di frisia a forc.Regana, posizionamento di pezzo da 42 - riposo dei militari alla forcella Regana, con sfondo Paradisi e Lagorai.
   
    Si  tratta di un  percorso classico per raggiungere  la Cima
    d'Asta od il rif.Brentari dalla Val Vanoi.
    Dal rif.Refavaie il sentiero si diparte proprio di fronte ad
    esso,  al di la' del torrente Vanoi. Dal Rif. Refavaie Bisogna oltrepassare il
    ponte verso  valle  ed  imboccare  la  strada  forestale che
    costeggia  la destra orografica della val  Cia. Dopo una
    cinquantina di metri,  sulla sinistra, la mulattiera sale in
    mezzo al bosco con ampi tornanti.
    Si  sale il   bosco (il sentiero e'  il SAT-390  ma  e' privo di
    segnaletica - al  1990  era lavorato  da  boscaioli per
    rimuovere moltissimi schianti).
    Si  giunge  con un  dislivello di circa  quattrocento metri,
    prresso il bivacco forestale Pront ( Biv.Renato Sordo 1410mt.)  sito presso la
    pista forestale che taglia  il  pendio.  Il  bivacco  non ha
    posti letto, ma e' dotato di tavolo, panche e larin. L'acqua e' nei pressi.



    Si prosegue  per la  pista forestale  verso  est  in discesa
    oltrepassando un ponte, la strada compie un tornante, sempre
    in  discesa  ,  fino  a  pervenire  ad  un  bivio  di strade forestali.  (mt.1290)

NB:  La strada che scende a sinistra porta
    nei  pressi  del Ponte Serrai  a 1.5 km a  valle di Refavaie
    (chiesetta e parcheggio)  ed e'  una altra via (piu' corta e
    con  meno  dislivello)   per  arrivare  a  questo  quadrivio importante.
    La  strada  forestale   che   prosegue  diritta   verso  est
    attraversa   un   ponte   ed   aggira   la   costa   boscosa
    interrompendosi  poi  dopo  alcuni  tornanti  in   salita  a mt.1440.
    Prima del bivio forestale, a destra, sale il sentiero per il
    'Col  del Vento'  che porta  poi  alla  Cima  d'Asta,  ed e'
    segnato sia sul terreno che come segnavia.

     Proseguendo oltre al bivio forestale, diritti verso est, ma
    prima del ponte,   a destra vi e'  il bivio del sentiero SAT-338
    che sale la Val Regana.
    
    Si sale per la mulattiera che e'  ben battuta e  segnata e ,
    mantenendosi   sempre  sulla   sinistra  orografica  (destra
    salendo)  della  valle ,  per  boschi  e senza  pendenza  si
    giunge  alla  radura di Campo Regana  di  Sopra, (tabella in
    legno) dove un tempo sorgevano delle casere. (mt.1510).

NB: All'inizio  della  radura,   verso  destra,  si  diparte  un
    sentiero che sale   sotto  il  Col del Vento  fino  al circo glaciale
delle Laste Alte (per il Boal delle Laste,
non esiste più - solo traccia ed ometti).

    Il  sentiero  prosegue  in mezzo  alle ortiche oltrepassando
    qualche  radura  con erba  molto alta  e mantenendosi sempre
    sulla destra  della valle.  A  quota  1685  mt.  il sentiero
    oltrepassa la  valle sulla sinistra  ed  a  questa  quota si
    perde anche la poca acqua che scende dalla valle.
    Ora si salgono i ghiaioni della alta val Regana mantenendosi
    sulla sinistra della valle e con dei tornanti  si  sale fino
    in forcella di Val Regana.(mt.2040)
    Sia a destra che a sinistra della valle si  possono scorgere
    le fortificazioni militari   della prima guerra mondiale. Vi
    sono  postazioni  in caverna,  due file di  trincee sul lato
    sinistro della valle (sembrano sentieri)  muretti a secco ed
    ancora filo spinato arruginito.
    
    Un centinaio di  metri prima della  forcella,  a  destra, si
    diparte  il  sentiero  364   che  sale  la   Cima  d'Asta  e
    rif.Brentari ( vi e' un segnavia).

NB: Dalla forcella si puo' proseguire in tre direzioni:
    -Verso est si  puo'  salire  il  ripido Col  della Croce per
    sentiero   militare (387)  e poi scendere lungamente  fino a
    forc. della Cavallara.
    - giu' diritti nella conca boscosa molto aperta si scende in
    val Tolva'  per il  Bualon  dela  Forzela (parte  alta della
    valle immediatamente sotto a noi) fino a malga Tolva'.
    -Ad  ovest   un  sentiero attrezzato segnato   di   recente   sale  al
    Rif.Brentari (2473  mt.) evitando il saliscendi del sentiero 364.


Forcella Regana verso la Val Tolvà

   Ore 3.30-4 da Refavaie.
    In discesa ore 2 circa.
    Dislivello mt.1000 in salita e 150 in discesa.
    Acqua: rifornimenti frequenti fino a dove si passa sulla sx
    grafica. (mt.1685)



SALITA ALLA CIMA D'ASTA PER FORCELLA SOCEDE
    E FORC. CORONON, VALLONE DEI DIAVOLI E FORC.
    DEI DIAVOLI

Non è la via normale ovest dei bassanesi che è più diretta, nemmeno l'Anello del Zimòn (SAT-392) che si abbassa sino al lago del Bus, è uno splendiso tour attorno alla Cima d'Asta con saliscendi per terreno ghiaioso agibile e mai pericoloso, oggi è inizialmente comune al sent. 392 segnato su terreno che si abbandona alla 'Forcella de Meso' per risalire alla Forcella dei Diavoli. (è descritto anche da G.Busnardo su LAV)

    
    Il percorso  non e'  segnato  su  terreno,  si  svolge quasi
esclusivamente  su  terreno  detritico  ed  offre  una  grandioso
panorama sul Coronon  e cima Corma,  lago del Bus,  piu' oltre la
val Cia e la catena    dei Lagorai. La faticosita' del cammino su
ghiaione e'  largamente compensata dal paesaggio selvaggio, privo
di sentieri,  e la possibilita'  di fotografare  minerali di ogni
genere e talvolta  selvaggina.
    
    Dal rif. Ottone Brentari alla Cima d'Asta (mt.2473) si segue
il sentiero nr. 375 che porta verso la ferrata Gabrielli, salendo
fino  alla  forc.  Socede  mt.2518  -20  min.-  (la  forcella  e'
completamente  trincerata,  le  fortificazioni  salgono  verso la
cresta Socede).
    Dalla  forcella,  guardando verso Nord,  la depressione piu'
evidente  della cresta  ed  anche la  piu'  agibile  e'  la forc. della
Corona,  a quota 2537  mt.  (non e' riportata sulla carta, ma si
trova tra le  quote 2599  e 2572).  La  si  raggiunge tagliando i
ghiaioni  in  leggera  salita  verso  nord,   tenendosi  il  piu'
possibile sottocroda; talvolta vi e' una esile traccia.- 20 min.-
    
    La forc. della Corona e'  indicata su terreno in rosso su sfondo
giallo.  Da essa si gode un  panorama della cresta Socede e della
sottostante forcella Magna.



    Dalla  forc.  cala un  ghiaione limitato verso destra  da un
costone di  roccette.  Bisogna  scendere il ghiaione  tenendosi a
destra  (scendere circa  cento  metri  di  dislivello)  ed appena
possibile,  dove  le  rocce  sono  giallo-verdastre  (2440 mt), si
aggira il costone risalendo l'altro vallone per un  dislivello di
una cinquantina  di metri raggiungendo la Forc. de Meso mt.2535

    
    NB---  Dal mezzo di questo vallone (Coronon o del Brich), sopra a noi di circa 180
mt.  di  dislivello,  in direzione  del Cimone  le  cui roccette
sommitali  sono  da  qui'  visibili,  vi e'  la  forc.del Canalon
(2664mt)  dove passa    una  via normale per la Cima d'Asta  (via
dei  Bassanesi).   La  forc.  e'  raggiungibile  per  facilissime
roccette e sfasciumi in circa 20 min.  


Cima d'Asta (La Signora) dalle crestine a sud di Cima Corma, dala forc. del Canalòn la via dei Bassanesi risale zigzagando lo spigolo a dx con difficoltà di 1° grado.


NB: La  bella  forcella  con  canalino  detritico  molto
invitante  che si  vede  ad  est e  pare  essere  la  forcella da
risalire,  va evitata,  essendo la crestina erbosa verso  nord la
prossima quota da risalire.

     
      
    Dal centro del vallone sopra menzionato , siamo a quota 2480
mt circa,  si punta in diagonale verso nord,  risalendo la cresta
erbosa e rimontandola sul punto piu' semplice a quota 2550 mt.

    
    NB---  Queste crestine proseguono a nord e  terminano sulla Cima
Corma (mt.2507) mentre a sud salgono  sulla Cima d'Asta.
    Sotto a noi, il lago del Bus a mt.2288, ad est le creste del
Col  del Vento  e,  tra  noi  e  loro  il  ghiaione  (vallone dei
Diavoli-da G.Busnardo-) che termina con la forc. dei Diavoli.

     
    Si risale verso sud la cresta erbosa fino a dove il passo e'
sbarrato dalle  rocce (camminando per circa 150  mt sino  a quota
2600  mt.)  (facendo il percorso in discesa, questa e la quota da
tenere presente per rimontare la crestina, che e' il punto piu' a
sud dove essa inizia)
    Arrivati sotto alle  rocce,  scendiamo sottocroda  verso est
una decina di metri e proseguiamo, dapprima sottocroda rasente ai
nevai,  poi tagliando tutto il  ghiaione  in  leggera salita fino
sotto alla  parete  di  roccia  (mt.2650)  che  cala  dalla quota
2808mt. ( Cima dei Diavoli: l'ultima e piu' elevata quota delle creste Nord.
    Effettuando   ora una specie di tornante  (serve per evitare
le  roccette  ed il canalino  che scende diretto  dalla forc. dei
Diavoli   che e'  piuttosto ripido) si punta verso sud (direzione
del Cimone) risalendo per sfasciumi ancora in diagonale fino alla
forcella dei Diavoli  a  mt.2730  circa.  (da  forc. Coronon circa 1.15)
    
    Dalla forcella verso sud  si scende per detriti  (e talvolta
nevaio) per il vallone fino ad incrociare il sentiero segnato che
proviene da sin.  (Col del Vento-a trenta mt.  acqua sul sentiero
per il Col del Vento), e subito dopo a quota 2650 mt. si incrocia
anche il sentiero nr.364  per val Regana e  rif. O.Brentari.  -10
min. Da qui' si risale il bel sentiero militare segnato che porta
in vetta al Cimone in circa 30 min. (in vetta bivacco Cavinato in muratura
che puo' ospitare 6-8 persone senza brande)


La foto sopra del 1973 è dalla forc. Coronòn, sulla verticale del nevaietto vi è la Forc. de Meso che si raggiunge aggirando il costone roccioso e risalendo un canalino pietroso.


Il lago del Bus e la cresta del Col del Vento a dx

    
    NB--- La discesa consigliata e' la via normale di salita per
cresta ovest e  canalone  sud  cosiddetta  'dei  Bassanesi', che,
passando per  la  forcella  del  Canalon,  permette  di rivedere
dall'alto buona parte del percorso appena effettuato.
    La discesa suddetta ha inizio giu'  per la  cresta ovest nei
pressi di una  grande piramide di  pietre vicina all'osservatorio
Tamagni. (tempo circa 40 min.)  
       
    
    Dislivello in salita circa 550 mt.
               in discesa      180 mt.(saliscendi di  forcelle)
    Acqua:  nevai su tutti i canaloni.
     di fusione: su entrambi i vers. di forc. dei Diavoli
    
    ore di cammino sola salita: 2/3 circa escluse soste.
    Giro completo ad anello ore 3/4 circa escluse soste.




SENTIERO GIUSEPPINA NEGRELLI DA FORC.REGANA AL
    RIF.OTTONE BRENTARI ALLA CIMA D'ASTA
Sent. nr. 387


Forc. Regana bivio sent. 387  per sentiero attrezzato Giuseppina Negrelli

    
    
    Si tratta di un percorso militare  ormai andato  in disuso e
rimesso in  sesto  con  la  promozione  di  una  associazione  di
Schutzen della Valsugana e dedicato a Giuseppina Negrelli.
All'agosto 1991 si  presenta  molto  bene
scavato ed attrezzato per qualche metro con catena in ferro.
    
    E'  un percorso  molto ripido  ma che  sale con innumerevoli
tornanti, cosicche' non e' eccessivamente faticoso.
    E'  una ottima scelta per chi voglia fare un giro  ad anello
partendo  dalla val Malene o salendo la  val  Regana
per poi scendere la val Sorgazza o la Val Cia.
    E'  inoltre piu' diretto per coloro che vogliono giungere al
rif.  O.Brentari  da  Refavaie,  risparmiando un saliscendi di un
centinaio di metri.
      
      
    Da forc.  Regana a mt. 2047 si seguono le ottime indicazioni
per il  sentiero G.Negrelli,  procedendo in quota  verso ovest e
seguendo la ottima segnaletica bianco-rossa.
    Ben presto  dopo  15  min.  si giunge presso un 'fontanello'
manufatto in pietra e cemento con un tubo in plastica che sporge,
esso  sara'   l'ultimo  rifornimento  di  acqua  prima  del  rif.O.Brentari.


Il Fontanello ad ovest di Forc. Regana sul sent. 387


Dal Sentiero G.Negrelli: Forcella Regana e sentiero che risale da Val Tolvà il Col della Croce alla 'Forcella della Cresta' (oggi sentiero Battaglione Val Cismòn) - Notare la doppia fila di trinceramenti a difesa della Forc.Regana

   Si  prosegue  ed  il  percorso  oltrepassa  il  fondovalle e
tenendosi al centro del vallone  con molti tornanti  giunge ad un
ricovero con  tettoia  ricavato  a  ridosso  di  un  masso, (puo'
riparare circa due-tre  persone).
    Sempre  salendo a tornanti,  il  sentiero  affronta  la pala
erbosa che chiude a sinistra il vallone e si inerpica  su di essa
con pendenza moderata ma con moltissimi tornanti,  e superando un
canalino roccioso  (catena metallica di  circa  cinque  metri) si
porta  fino  ad uscire verso sud sulla  spalla  rocciosa chiamata
Forcella della Cresta a 2435 mt.
    Di  qui'   abbiamo  di  fronte  il   M.Passetto  e  possiamo
intravedere   il sentiero  che proviene  da Campagnassa  al di la
della valle, grossomodo alla stessa quota.
    Aggirata la cresta,  si prosegue verso ovest per sentiero su
terreno roccioso ed erboso, ma    sempre ben segnato. Esso aggira
una valletta  franosa per giungere  alla forcella del  passetto a
mt.2498  (segnaletica su palo).  Bivio per Campagnassa e Sorgazza
per sentiero nr. 386 verso sud.
    Dalla  forcella  del  Passetto  in  direzione  nord-ovest si
scende per circa venti metri  e  si  risale  il  versante opposto
continuando  per   terreno  roccioso  (ometti)   uniforme  e  con
segnaletica  decisamente   piu'   sbiadita  con  qualche  piccolo
saliscendi fino al rif. O.Brentari. a 2475 mt.
    
    Dislivello mt. 400
    acqua:  al fontanello.
    tempo ore 1.20 circa  


TRAVERSATA DAL RIF.OTTONE BRENTARI A REFAVAIE
    PER LE CRESTE DEL COL DEL VENTO
Sent.364-363

    
    Si tratta di un  bellissimo itinerario segnato  dal  CAI-SAT-363
che si sviluppa interamente per mulattiera militare.
    
    Esso  offre un  completo  panorama sia sulla  val Regana che
sulla  val  Cia  per  le  numerose  finestre  che  si  aprono sul
percorso.  La  discesa di  oltre millesettecento metri  offre una
varieta'  floreale e di paesaggio che e' in continuo cambiamento:
dalle rocce nude con muschi dei 2600  metri ai baranci  dei  2000
metri  fino  alla  lussureggiante  vegetazione  alpina  dei  1500
metri.     Grande   e'   la  possibilita'  di  incontrare  specie faunistiche.


Il tracciato della mulattiera, a sx Cima d'Asta, forc.del Col del Vento e Col del Vento, a sx il Buàl del Lastè
   
    Il  percorso  e'   consigliato  alle  persone   che  abbiano
dimistichezza  con  le  vie  ferrate,  non  perche'  il  percorso
presenti obbiettive  difficolta'  alpinistiche,  ma  per i tratti
esposti  che  vengono  percorsi  da  questa  grandiosa opera
militare scavata per il cinquanta per cento nella viva roccia.
    
    I numerosi saliscendi che impone  il tracciato fa si  che si
arrivi in pratica alla fine delle creste (sopra  Refavaie) ancora
con una quota di 2300  metri,  dopodiche' il sentiero precipita a
valle ma sempre con pendenza da mulattiera.
    
    Il  percorso  e'  costellato  da posizioni  di guardia sulle
forcelline che appaiono fortificate: con probabilita' si trattava
di opere di  seconda linea di  difesa,  mentre la  prima linea di
fuoco era sul versante opposto della val Cia, sotto i Lagorai.
    
    La particolare cura nel costruire gradinate con enormi massi
e la pendenza costante  dell'itinerario lasciano  supporre che vi
passassero  i muli  carichi di  rifornimenti.  In pratica  era la
strada di servizio delle creste del Col del Vento,  che , assieme
alla  cima  d'Asta  ed  alla  cresta  Socede e  Cengello erano un
formidabile baluardo naturale per l'avanzata austriaca.

da sx Forc. del Col del Vento, Lago Nero, forc. del Bus Nero
        

DESCRIZIONE TECNICA
NB: il percorso SAT 363 è stato recentemente attrezzato nei punti più critici
        
    Dal rif.Ottone  Brentari  mt.2473  si segue verso nordest il
sentiero nr.364  che ci porta  a superare la spalla  della cresta
che  scende  da cima d'Asta  in prossimita'  di una ex casermetta
militare (mt.2680)  dove si scende per sentierino giu' nel grande
anfiteatro detto Laste'  dei Fiori  che  si  taglia completamente
verso nord fino ad arrivare ad un bivio (mt.2650)
    Il  sentiero e'  sempre segnato con segni bianco-rossi  ed a
questo bivio si diparte in salita il sentiero che in 30 min. sale
la Cima d'Asta.  Il sentiero nr.364  a questo punto cala giu' nel
Laste'  dei fiori verso un laghetto, quindi dobbiamo abbandonarlo
per seguire l'indicazione per il Col del Vento. Sent. SAT 363.
    Si oltrepassa  ,proseguendo  ad est,  la valletta che scende
dalla forcella dei Diavoli   (sita tra la Cima d'Asta e  la quota
mt.2808 Cima Diavoli)  e    qui'  vi e' in genere acqua di fusione
proveniente dal nevaio  superiore.  Poi  si  salgono  le roccette
della spalla  che scende  dalla quota mt.2808  sempre  seguendo i
segni che sono sempre ben visibili.
    Rimontata la spalla,  il tracciato piega a nord, puntando in
direzione del Col del Vento.  (la spalla appena rimontata finisce
con due belle cime ad est quotate 2617 mt. Corno di Regana
che precipitano in val  Regana).
    Si scende una cinquantina di metri di  dislivello  per le 'Laste Alte' (tenendosi
alla  sinistra  del grande  vallone -laghetto- Bual delle Laste- che scende giu' a
Campo regana  di Sopra)  ,  fino ad un bivio con  il sentiero che
risale detto  vallone. (vecchi bolli rossi  che calano giu'
ripidi ad est verso il lago)

PS: Il sentiero militare  riportato sulle carte IGM che scende grossomodo dalla quota m.2580 giù verso Campo Regana di Sopra, (1100 mt. sotto...)  era segnato senza carreggiata con segni rossi , essi costituivano solamente dei riferimenti in quanto il percorso, seppur segnato su tutte le carte con moltissimi tornanti e tortuosità, non era mai stato approntato (sopraggiunse Caporetto...) di fatto come stabile lastricato per la percorrenza militare classica a pendenza costante. Da fonti locali esso è  collassato in più punti corrispondenti a ghiaioni ed è di percorrenza difficile più per l'orientamento e la vegetazione che per il terreno : non è assolutamente consigliato in condizioni di scarsa visibilità, l'unico vantaggio è che fa abbassare drasticamente di quota in caso di necessità. Si mantiene sempre sulla dx orografica del Boal ed il punto chiave  è tra massi e baranci tra i 2200 e 2100 mt. Questo percorso non è riportato dal G.Busnardo sul suo schizzo di Cima d'Asta di LAV dove segna solamente quello per gli Orti di Regana)


NOTA STORICA: nel maggio-giugno 1917 il Batt. Alpini  Val Natisone  279^ Comp. Cap. Giorgio Lanzoni  venne distaccato in zona  Campo Pront e Campo Regana  di Sopra con incarico di traino artiglierie ed approntamento viario  con  uomini della compagnia di zappatori , minatori e teleferisti di stanza a Caoria. Dopo essere stato impiegato in combattimenti sia sul fronte friulano che sulla linea Coldosè, Busa Alta, Cardinal, Monte Cauriol  aveva  anche l'incarico di  sovraintendere  al  miglioramento viario da Campo Regana con le alte postazioni del Col del Vento e zona Pront-Corma. Nell'Ottobre 1917 a causa dei fatti di Caporetto venne  impiegato per  coprire il ripiegamento e poi fatto schierare sul  M.Grappa, lasciando incompiuti i lavori  intrapresi e già mappati sulle carte dai topografi militari che peraltro  passarono e lasciarono  in abbondanza grandi 'ometti' come segnaletica  sul terreno per le squadre di  lavoro. (L'Alpino - V.Natisone)

    Il bivio  e'  caratterizzato  dal  una  piazzola massicciata
militare dove probabilmente si ergeva una  costruzione-baracca o stazione
teleferica ed il   nostro  itinerario  ora   risale  tagliando   una  costa  ed
affacciandosi ad un bel vallone delimitato a nord da  belle torri
di granito (si passa sotto alla cresta dei Diavoli) con un laghetto ghiacciato nel fondo.
Si scende per ottima mulattiera  con massicciate  e  si  raggiunge  il laghetto
(mt.2553 -acqua sul sentiero). Di fronte a noi il Col del Vento e
si puo' vedere anche il sentiero che taglia il suo ripido costone erboso.


Cresta dei Diavoli: Le torri di granito e la discesa al Lago Ghiacciato


Gianni Gianeselli CAAI - Pelmo d'Oro 2009

    Dal laghetto si aggira verso sinistra   con un passaggino un
po'  delicato  (sentiero in  parte franato ed  esposto) la spalla rocciosa.
    Il  sentiero  da  qui'  e'  molto esposto e si  prosegue  in
direzione nord e con    molti strettissimi ed esposti tornanti si
cala giu'  alla forcella del Col del Vento mt.2500.  (Il sentiero
in  questo  tratto  e'   completamente  scavato   su  roccia  con
massicciate  di  pietra  e supera  una parete  di  roccia in modo
esemplare,  lasciando stupefatti per l'audacia del  manufatto che
pur sempre e' molto largo e ben percorribile)

NB: il tratto è stato  poi attrezzato con cavi  passamano.
   
    La forcella  del Col del Vento e'  fortificata  ed  offre un
bellissimo scorcio sul lago  del Bus (2288  mt.) ed il  Vallon dei
Diavoli.  E'     visibile  molto bene  anche  la  cima  Corma. La
forcella e' percorribile verso il lago del Bus.


Lago del Bus e Cima Corma dalla Forc. del Col del Vento - sotto verso il bualòn del Coronon



    Ora la  mulattiera sale qualche metro e  poi  ridiscende per
grandi gradoni e taglia  tutta la  costa del  col  del  Vento per
sentiero su  fondo erboso.  Si aggira  una costa e si  scende per
ghiaioni, ma il sentiero da questo punto effettua tutta una serie
di saliscendi,  affacciandosi due volte a due forcelle  che danno
un bel panorama rispettivamente   nella valle del Bus Nero  e poi
sulla  valle  della  Busa  dei  Morti  (...i  luoghi  pero'  sono bellissimi).


La mulattiera sfiora in cresta la Forcella del Bus dei Morti

    Ancora con qualche saliscendi alfine  si aggira una  costa a
circa  2350  metri e si  perviene  ad  una costruzione  in pietra
diroccata, appoggiata alla montagna, forse una casermetta.
      
    NB---Poco piu'  avanti,  un  sentiero  trincerato  aggira la
costa verso ovest e termina con una posizione fortificata scavata
nella  roccia a mo' di osservatorio.
   
    Dalla  casermetta  diroccata  ora  il  sentiero,  con  molti
tornanti ed  infilandosi nella vegetazione che  comincia  a farsi
vedere,  cala nel versante della val Regana e, dopo un dislivello
di circa duecento metri,  sempre scendendo a zig-zag  , si supera
un salto di roccia  di circa  3  metri (cordino di ferro precario
con chiodi  saltati via  all'agosto  1991)  .Il  salto  di roccia
presenta difficolta'  di terzo  grado non volendo aiutarsi con il
cordino, ma non e' esposto.
    Sempre in mezzo alla vegetazione che ora e'  anche di mughe,
si cala con tornanti fino alla quota 1900  mt.  dove vi e' un bel
pianoro e si cominciano   a contare i primi pini e larici.
    Ora il  sentiero,  con pendenza militare classica e  con una
quantita'  indescrivibile di tornanti  (il fondo del  sentiero da
qui' e' morbido con fondo di aghi di pino, bellissimo da percorrere)  cala
per ben  550  mt.  fino  a  raccordarsi  con  il  bivio  di piste
forestali a quota 1330 mt. molto vicino al bivio di Val Regana. -Fontana naturale con acqua al bivio-
    Questo  bivio presenta  una pista che verso  sud  sale verso
malga  Vallisella  di  sotto aggirando una costa  boscosa. (porta
anche al sentiero per Val Regana)
    Altra  pista sale  verso nord-ovest verso  il vicino bivacco
Pront  G.Sordo (mt.1400 -cucina e tavolo con panche -senza brande 20 min.)

    La pista che scende  porta con  tornanti e con un dislivello
di trecento metri alla chiesetta (mt.1060) sulla strada asfaltata
che dista 1.5 km dall'alberghetto di Refavaie (telefono).
    Qui vi e' un posto da pic-nic.
        
    Dislivello in salita circa 400 mt.
    Dislivello in discesa circa 1800 mt.
    Ore 4 circa dal rifugio

    Acqua: bivio del sentiero sotto il Cimone a quota 2650 mt.
    laghetto di quota 2553 mt.
           bivio piste forestali a 1330 mt.






ANELLO DEL 'ZIMON' DI CIMA D'ASTA
dal rifugio Ottone Brentari per il Lago del Bus





Si tratta di una escursione ad anello funzionale al rif. Ottone Brentari dove il percorso ha inizio e fine. Il percorso presentato come circolare può avere diverse varianti per godere appieno dei panorami offerti dal gruppo montuoso, sarà l'escursionista a decidere le varianti.
Il lavoro di segnatura e di messa a punto dei passaggi attrezzati è stato curato dalla
SAT ( Società Alpinisti Tridentini) e CNSA e dedicato al grande alpinista e conoscitore delle montagne dei Lagorai, Cima d'Asta e Tesino,  Franzi Vitlacil.

Frequenti nevai nei canaloni anche in Luglio-Agosto
Dislivello complessivo (con salita alla Cima d'Asta) circa 800 mt.
Acqua presso il Lago del Bus, Lastè dei Fiori
6 ore circa



Ritaglio da 4Land - Cima d'Asta con sovrapposizione tracciato GPS-SAT E-392


Dal rifugio Ottone Brentari mt.2475 si scende alla selletta presso il lago e si seguono le indicazioni con segnavia SAT- 375/392/380 per lastricato militare che diagonalmente punta al Passo Socede, si raggiunge in circa 30 min.

NB: Prima del passo, a dx un sentierino con bollinature rosse si stacca per salire la Bocchetta del Canalòn e la via dei Bassanesi alla Cima d'Asta.  Dal passo Socede m.2518 arriva da sud il percorso del sentiero attrezzato Gabrielli ed altro sentiero SAT -380B discenda verso Forc. Magna e Socede ad ovest per il vallone occidentale.

Dal Passo Socede si segue verso Nord il sent. SAT-392 che risale diagonalmente con media pendenza la base delle rocce del Torrione della Corona per terreno ghiaioso sino alla forc. del  Coronòn a mt. 2537. (tra le quote 2599 e 2572 IGM) Circa ore 1 dal rifugio. A nord oltre i ghiaioni si vede il Col del Coronòn ed alla sua destra la erbosa Forcella di Meso.


Diagonalmente sotto le rocce sino alla forcella Coronòn


Oltrepassando il Vallon del Coronòn (o del Brich)  si raggiunge la Forc. de Meso  tagliando a n.est i ghiaioni alla base delle rocce giallo-verdi con un passo in discesa (circa ottanta metri) e risalendo a sud-est il facile canalino detritico, tagliando poi una costa erbosa a n-est per sentierino.  Forc. di Meso mt.2533
Scendendo per fondo dapprima ghiaioso e poi su fondo roccioso si aggira il Lago del Bus salendo per il crinale nord sino ai ghiaioni che calano dal Col del Vento. Segnaletica. m.2283. Circa 1.15 ora dalla forc. del Coronòn.



Dalla Forc. de Meso verso il Lago del Bus a dx il canalone per Forc. Col del Vento e Cima Col del Vento

NB: dal Lago del Bus è possibile salire verso la Cima Corma che è risalibile per lo stretto caminetto erboso che si intravede in alto ad est della Cima. Un sentiero segnato scavalca a nord  i Giaroni del Coronòn scendendo per le laste del Coronòn e traversando per  le Aiette del Coronòn, oltrepassa il Bus Nero e per il Prà Bastiàn giunge alla zona del Pront  (pista forestale).

La salita alla Forc. del Col del Vento, molto stretta nella sua parte sommitale, avviene seguendo i bolli sui sassi e gli ometti lungo il ghiaione. Il sentiero comunque è ormai ben battuto, la salita di circa 200 mt. si compie in circa un'ora. Frequente presenza di nevai nel canalone. Forc. Col Del Vento m.2496.




La cima del Col del Vento ed a dx la omonima forcella visti dai pressi del Lago del Bus



Segnaletica al Lago del Bus, a dx l'esemplare ed audace sentiero presso la forc. Col del Vento  


Due immagini del Lago del Bus visto dalla Forc.Col del Vento

Dalla forcella Col del Ventoa m.2496 si prosegue per un esemplare (SAT-363) sentiero militare, attrezzato nei punti più esposti che sale sopra alla forcella con tornanti rocciosi scavati nella roccia. Il sentiero è sempre ben largo e lastricato, traversa verso sud superando un laghetto spesso ghiacciato e sale, lasciando a destra dei magnifici torrioni (acqua nei pressi del sentiero), sino alle Laste Alte.

NB: alle Laste Alte. alla quota di mt.2585 in corrispondenza di un piano massicciato ed un laghetto giù nel Bual delle Laste, un tempo (parlo degli anni '70) un tracciato in discesa era stato segnato anche con ometti giù per il Boal  sino a Campo Regana di Sopra. (mai completato dai militari - ora pare in abbandono totale)

Oltrepassata la dorsale del Corno di Regana si giunge al Lastè dei Fiori ove vi è segnaletica e bivio a m.2630. (acqua nei pressi)


Dal bivio il panettone detritico del Zimòn di Cima d'Asta

NB: Un sentiero sale  con gradinata alla Cima d'Asta e Biv. Cavinato, altro percorso scavalca la Forc. dei Diavoli ricongiungendosi con questo percorso alla Forc. de Meso, altro percorso sale alla Cima dei Diavoli, il sent. SAT-364 degli Orti di Regana scende in Val Regana ed a Sud il sentiero  SAT-364 sale ia Forzelèta m.2680 con un tratto attrezzato e scende poi al Rif. Ottone Brentari

Dal bivio del Lastè dei Fiori ( i fiori erano i minerali che venivano trovati in questi luoghi) si può salire il 'Zimòn' con un perditempo di circa 1/1.30 ore ma ne vale assolutamente la pena se il tempo non è nuvoloso, altrimenti si punta verso la Forzelèta m.2680 che si risale per un ripido canalino attrezzato con fune metallica e poi per lastricato giù al rifugio Ottone Brentari. Circa 1 ora dal bivio.


NB: Franzi Vitlacil al quale è dedicato questo percorso, ci ha lasciato una minuziosa mappa (tipo gli schizzi del Buscaini o del Berti)  in scala 1:12000 dove ha voluto riportare i toponimi ed oronimi del massiccio al fine di dare a tutti  la possibilità di descrivere queste zone con precisione toponomastica.

ritaglio della carta, Grazie Franzi !





Discesa da Focella Magna a Refavaie per sentiero nr.380




Va detto che la parte superiore della discesa per circa 600 metri viene fatta per sentiero e tracce mentre la parte inferiore per circa 400 metri tutta su strada forestale. Vi è ricchezza di rivoli d’acqua ma la segnaletica dal bivio di quota 2013 con sentiero 380B per rif. Brentari verso valle lascia a desiderare mentre la traccia è incerta.
Da Forc. Magna (m.2117) si cala circa dieci metri nel vallone pietroso a nord e si seguono i segni sulle grosse pietre che diagonalmente il leggera salita costeggiano la Cima Tellina verso nord. Alla quota 2130 il sentiero (che era lastricato) prosegue in leggera discesa diagonalmente sino al pulpito erboso di quota 2045 con grandi pietroni ed alcuni pini e comincia a scendere con più pendenza sino a sfiorare con una grande mezzaluna le rocce calanti dalla Punta Socede e giunge al bivio con il sentiero 380b alla quota di m.2012 sito nel mezzo del vallone occidentale. Sino a qui il sentiero è ampio e ben battuto. (segnaletica -  Ore 0.30 da Forc.Magna)




Si scende in mezzo a piantine di olmo , sassi ed erba seguendo la incerta traccia di mulattiera che scende diagonalmente a dx con strette serpentine verso il centro del vallone, qualche segno bianco-rosso. Puntare al sassone più grande al centro del vallone a mt.1930 , tenendosi sulla spalla sassosa al limite della vegetazione sino all’imbuto prativo zeppo di schianti da valanga seguendo rari segni sino alla quota m.1870 dove si segue scendendo verso ovest il verde fondovalle con ruscelletto.




Ora il sentierino è visibile e si prosegue con un arco in direzione nord, avendo ben cura di rimanere sempre sulla dx orografica della valle sino ad un grande prato pianeggiante ove in fondo a nord vi è un grande masso chiaro. (mt.1775). Lo si oltrepassa a dx di circa dieci metri e si prosegue per la stessa direzione (nord) con pendenza maggiore sino a sbucare sul grande pascolo della ex malga Socede una decina di metri più alti rispetto al rivo sulla sx. La ex malga a mt.1734 è distrutta ma è presente nel perimetro un prefabbricato foresale ben visibile oltre il rivo. Un grande sasso (m.1726) in mezzo al pascolo presenta un segno bianco-rosso sbiadito. Non si va alla ex malga bensì si prosegue diritti a nord, per circa 250 metri in piano, per poi dirigersi verso nord-ovest in discesa, per sentiero molto incerto, avendo cura di non oltrepassare mai l’impluvio della valle ma mantenersi sempre sulla dx orografica. Questo tratto che è il più ostico, presenta rarissimi segni su alberi, è invaso da erba alta e porta con un percorso di circa un chilometro  dalla ex malga Socede alta al ricovero  Forestale di Socede (m.1545) .            ( ore 1:30 dal bivio con sent. 280b e circa 2 ore da Forc.Magna)
Il ricovero Forestale di Socede è una ottima costruzione rivestita in legno che permette il riparo ed il bivacco per un tempo non superiore alle 24 ore. Dotato di acqua, cucina e legname per il fuoco, richiede un obolo a discrezione propria per coloro che ne dovessero usufruire.
Dal ricovero si prende la pista forestale in discesa che subito compie un tornante destrorso, arriva poi ad un bivio dove si scende a sinistra per poi immettersi nella strada principale Passo 5 Croci-Refavaie. La discesa a Refavaie impegna per circa ore 1:30 , la discesa complessiva da Forc. Magna a Refavaie è di circa ore 3:30 .
(indicazioni segnaletica a Forc. Magna ore 3:00)
Traccia GPS scaricabile sul sito della SAT sent. E380 zona est




Ritaglio IGM-1:25000 Levata 1948

Da Forcella Magna al Passo 5 Croci e rif. Malga Conseria
Per sentiero nr. E326 SAT

Si tratta di una facile traversata sempre su mulattiera militare ben segnata e battuta che, sfiorando  gli splendidi laghetti Lasteati e per il Passo 5 Croci scende all’unico Rifugio in quota della parte centrale del gruppo dei Lagorai, cioè il rif. Malga Conseria.(m.1857)


Il percorso ha una grande valenza storica in quanto si snoda su mulattiere militari della Grande Guerra, dove sia  la Cima Socede  (museo della grande guerra all’aperto) che  il Col di S.Giovanni furono teatro di aspri combattimenti, con perdita e riconquista della posizioni sino alla definitiva conquista italiana prima di Caporetto.

Si segue l’itinerario n.326 che dalla forcella taglia la costa in direzione Nord-Ovest scendendo, talvolta intagliato nella roccia, sino al bel pascolo di quota 2095 ove vi è anche un piccolo laghetto. La mulattiera compie ora due tornanti cambiando  la direzione da nord-ovest a sud-ovest e rimontando la costa rocciosa alzandosi di cinquanta metri sino alla quota di m. 2145.
La mulattiera scende in leggera pendenza sino al Passo dei Lasteati m.2113 ove il percorso lascia una bella visione sul lago superiore  m.2110 e sulla soprastante Cima Socede m.2173.
nb. Il laghetto dei Lasteati maggiore è sito più in basso alla quota di m.2064 alla distanza del piccolo di circa 250 metri.




Dal Passo dei Lasteati si dirama un sentiero denominato ‘Sentiero dei Laghetti Lasteati’ che, scendendo verso est sfiora entrambi laghi ricongiungendosi nuovamente al sent. 326 nei pressi di un Cimitero di Guerra. E’ una buona scorciatoia in caso di maltempo.

Il sentiero prosegue tagliando i pendii che calano da Cima Socede e lasciando a sx il bivio del sentiero che sale la cima sino al culmine dove vi è il museo della Grande Guerra all’aperto. (eventuale tempo 15 minuti per la cima- poi si  scende il versante opposto in circa 5 minuti)









Si perviene alla segnaletica del Passo 5 Croci in discesa in circa ore 1:45 - Si trova acqua presso un ruscelletto alla quota di m.2145 a circa 1 ora da forc. Magna.
Dal Passo 5 Croci la rotabile forestale permette di giungere al rif. Malga Conseria in circa 20 minuti, mentre il sentiero n.326 (segnaletica ) permette la discesa a vista del rifucio , passando per un cimitero di guerra in circa 15 minuti.
Il tempo totale di discesa dalla Forcella Magna è di circa 2 ore ma è riducibile con un buon passo giovanile.
La traccia GPS è scaricabile dal sito della SAT zona Est sent. E326


L'ottimo rifugio Malga Conseria a mt.1857


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