Vallès-Focobòn
Dolomiti > Dolomiti Agordine > Pale S.Martino- Focobòn
(in costruzione)
Alla vetta del M. Mulaz (M.2906) dal passo Rolle (MT.1985)
per il rifugio G.Volpi al Mulaz
SENT. NR.710
Dal passo rolle si scende 30 mt. per il versante di S. Martino di
Castrozza fino al primo tornante dove sale la seggiovia per la
baita Segantini (mt.1950).
Per la Baita Segantini c'e' una rotabile aperta al traffico che
sale (circa 4 km.)
NB: La seggiovia effettua servizio sia invernale che estivo dalle
ore 8.30. C'e' un servizio navetta con mezzi privati dalle ore
9.25 che porta alla baita Segantini. In pratica si risparmiano
220 mt. di salita.
La Baita Segantini in veste invernale, sullo sfondo la Cima Vezzana segnato il percorso per rif. G.Volpi al Mulaz
Il sentiero che sale la baita Segantini si diparte proprio dove
inizia la seggiovia, tagliando subito i primi tornanti e
svoltando a dx aggirando una cascatella di acqua. Esso sale
parallelo alla seggiovia , che pero' rimane nascosta. Il sentiero
supera la capanna Cervino (mt.2082) lasciandola a sinistra e
tocca la rotabile solamente nei pressi della baita Segantini
(laghetto) mt. 2170. Circa 40 min.
Monumento verso il Cimon della Pala.
Questo punto e' molto panoramico in quanto permette una vista
dal Mulaz al Cimon della Pala e Colbricon con catena dei Lagorai.
Si scende per rotabile (con sbarra) sfruttando tutte le
scorciatoie che sono facilmente individuabili tagliando tutti i
tornanti fino al pianoro sottostante (Campigol della Vezzana),
dove, in prossimita' di un grande sasso, si diparte verso destra
il sentiero nr. 710. (segnavia su sasso e segni bianco-rossi)
Si oltrepassa un torrentello con acqua a mt. 1950 ed il sentiero
si inerpica su per il ghiaione con tornanti e con buona pendenza.
Raggiunta la prima costa erbosa la si risale a tornanti e per
facilissime roccette fino a sotto degli strapiombi gialli
(eventuale ricovero in caso di maltempo). Lapide in memoria di
L.Gava ivi caduto).
Si taglia a questo punto tutto il ghiaione principale (ulteriore
lapide di L.Gava) puntando verso la costa erbosa dove termina il
primo tratto della teleferica di servizio.
In questa traversata vi e' acqua a quota mt.2340 proprio in mezzo
al ghiaione.
Si rimonta la spalla e si giunge alla teleferica a mt. 2400.
NB ---Qui' vi e' una evidente traccia che punta sotto alle crode
dei Bureloni a dx e che poi punta su in alto a dx verso la
forcella delle Farangole.
Ora il sentiero taglia tutta la costa di sinistra per facilissime
roccette e poi, alle rocce sotto alla torre di Focobon incontra
il bivio per Forcella Farangole (ferrata) e Rosetta (4 ore) a mt.
2530. In breve, effettuato il tornante del bivio, si perviene
al passo del Mulaz a mt. 2619 dove vi e' il bivio con il sentiero
attrezzato che scende per forc.Venegia e passo Valles verso
ovest, mentre verso est in basso e' ben visibile il rif. G.Volpi
al Mulaz (mt.2571).
Un sentiero taglia la costa verso nord e dopo 100 mt. presenta il
bivio per Cima Mulaz e rif.Mulaz.
Per cima Mulaz il sentiero e' contrassegnato con cerchi rossi ed
e' ben segnato.
Il rifugio Volpi al Mulaz visto dal sentiero di salita al M.Mulaz
Il percorso di salita al M.Mulaz dal versante sud
La campana di vetta del M.Mulaz - Il M.Mulaz presenta caverne di guerra del '15-'18 per l'osservatorio
Dalla vetta verso le cime di Valgrande, Cima Vezzana ed il Cimon della Pala
Panorama dalla vetta: a sx la strada per Baita Segantini e P.sso Rolle a dx il M.Castelàz, sfondo i Lagorai
Panorama dalla vetta: verso le piste che scendono a Falcade e sullo sfondo il gruppo del Sella
Esso si inerpica ben battuto ed a tornanti su per roccette rosse
sulla sinistra del monte fino alla forcelletta di quota 2780.
Da qui' traversa tutto il monte ad est mantenendosi in quota per
sentiero con un passaggino facile su roccette ed aggira la cima
verso nord pervenendo a quota 2906 mt. sempre per bel sentiero.
In cima vi e' la campana e si puo' godere di un panorama classico
dei 3000 metri.
Ore 5 dal passo rolle tutta a piedi.
dislivello mt. 1200 circa in salita e 220 in discesa
Acqua: torrente del Campigol della Vezzana quota 2340
rif. Mulaz mt. 2571
AL RIF. MULAZ DA FALCADE PER VAL DEL FOCOBON
Sent.nr.722
E' uno stupendo percorso con dislivello di oltre 1200 mt. che si
inoltra nella valle del Focobon tra boschi di pini prima e tra
rocce dolomitiche e vulcaniche poi.
Caratteristica e' la presenza di una conformazione di rocce
vulcaniche molto nere a sinistra della valle salendo, (p.ta dei
Mar) che rompono prepotentemente il paesaggio dolomitico.
Il monumento a ricordo del Magg. H.W. Tilman (chiamato Bill) a Falcade
Foto all'inizio del sent. nr.722 presso il monumento a ricordo del Maggiore inglese Harold William Tilman, che fu alpinista, esploratore ed uomo di mare, egli era su questi monti con i partigiani come ufficiale di collegamento.
Vi sono principalmente due ricercatori storici che ricordano gli eventi relativi ad H.W.Tilman:
ESTER CASON ANGELINI- Missione 'SIMIA' H.W.Tilman un maggiore inglese tra i partigiani 1981 Tip.Piave-BL
ROBERTO MEZZACASA - Da Falcade ad Asiago sui sentieri dei partigiani. Percorso esc. "via H.W.Tilman"1995
ROBERTO MEZZACASA - La Via Tilman - Da Falcade ad Asiago sui sentieri dei Partigiani - Guida storica ed escursionistica . 2002 ed. Nordpress
Ritaglio carta TABACCO - Pale di S. Martino 1:25000 GPS-WGS Tratto sent.722- Cas.Focobon e Rif. G.Volpi
La Val Focobon verso le omonime cime dai pressi della ex malga
La Casera della ex malga di Focobon
Campanili dei Lastei di Focobon prima dei distacchi rocciosi
I campanili dei Lastei del Focobòn prima dei distacchi di roccia ed il sentiero presso il bivio per forc. Stia
1976 - Rif.G.Volpi al Mulaz, a dx scendendo da Forc. Stia il Col dei Pedòci ed il Sasso Arduini (prima delle frane delle Torri del Focobòn - foto di Celestino Signori e Daniela Savi)
Si perviene a Falcade (1150 mt) e poi oltrepassando il torr.
Biois a localita' Molino (1195 mt) verso gli impianti di
seggiovia e poi oltrepassando il torrente Vales al Camping Eden.
Qui' si prosegue entrando nella valle del Focobon e superando il
torrentello fino a quota mt.1250 dove inizia una pista forestale
che si inoltra nella valle.
Segnaletica per rif. Mulaz.
Si sale la pista forestale per circa 1.5 km fino a quota 1370 mt.
dove sulla sinistra si stacca il sentiero nr. 722.
Il sentiero sale con buona pendenza la costa verso sud-est fino
a quota 1500 mt. circa dove esso cambia direzione inoltrandosi
parallelo alla valle verso sud-ovest.
Si supera a quota 1585 un pascolo con vegetazione tipica delle
malghe (ruderi).
Il sentiero e' sempre ben battuto ed a quota 1775 si oltrepassa
una stretta valle che cala a nord dove spesso e' presente un
nevaio anche ad agosto inoltrato. Qui' vi e' una fontanella di
acqua in una piccola grotta.
Salendo il sentiero, a quota mt. 1795 si oltrepassa il fondovalle
salendo alla destra della valle (sin.orografica) fino ad arrivare
ai ruderi della casera di Focobon diruta. (mt. 1894) . Rimane
solamente un bel muro di sostegno a semicerchio di oltre cento
metri perfettamente conservato.
NB.---A questa quota (mt.1900) vi e' il bivio per il sentiero 753
che sale su verso n.ovest i Fochetti di Focobon e si
ricongiunge con il sentiero dell'Alta Via nr. 2 che perviene dal
passo Valles e Rif.Mulaz.
Si scende in mezzo alle ortiche verso est oltrepassando il
torrente Focobon e si salgonoi prati sotto alla P.ta dei Mar con
rocce vulcaniche nere.
Si sale a tornanti ed a quota 1980 mt. si incontra il bivio per
Forc. Stia e Val di Gares (indicazioni su sasso e tabella per
terra.) che sale a sinistra tagliando la costa.
Il sentiero attrezzato 'Dei Mar' per escursionisti esperti, il sentiero di accesso è stato rovinato dai distacchi di rocce dalle torri di Focobon
Il rif.Volpi al Mulaz
Salendo ancora a tornanti, a quota 2110 si supera la valletta che
e' anche la faglia che separa nettamente le rocce dolomitiche a
dx con le vulcaniuche a sx. Ancora a tornanti si risale il Col
dei Pedoci che e' l'ultimo colle erboso a mt. 2237. Da qui' poi
comincia un ghiaione con un nevaio al centro ed esso e'
risalibile sia a dx che a sx fino ad una fascia di roccette.
(mt.2285).
Si risale ora il sentiero che frequentemente oltrepassa delle
roccette, innalzandosi di circa duecento metri fino ad aggirare
il Sasso Arduini (mt.2582).
NB.---Qui', poco prima del rifugio, a destra, sale il sentiero
nr. 751 (alta via nr.2) per il passo Valles, che presenta
numerosi passaggi su roccette. E' un percorso piuttosto lungo con
numerosi saliscendi.
Ora il rifugio e' visibile e vi si perviene in qualche minuto.
Mt. 2571.
Ore 4-4.30 circa
dislivello mt. 1200
acqua: a quota 1775 mt. fontanella
a quota 1900 mt. casera Focobon
rif. Mulaz
Anello del Focobòn: Banca delle Fede
E' un percorso di alta quota dolomitica che dipartendosi da Gares (mt.1381) tocca i 2814 metri di altezza al passo delle Farangole e scendendo al rif. Mulaz (mt.2571) supera anche la forcella della Stia (mt.2190) compie un anello ritornando nuovamente a Gares.
Dati i grandi dislivelli ed il tipo di sentiero talvolta esposto, chi compie questo percorso deve avere dimestichezza con la montagna, in particolare con passaggi su roccia ed attraversamento di ripidi canalini innevati.(a questo proposito un pezzo di corda di venti metri potrebbe essere utile)
Il panorama sugli altopiani di Rosetta e sull'Agner tra le Pale di S Martino compensa la fatica della salita.
Non è difficile trovare camosci specialmente nei vani alti dei Bureloni e delle Zirocole, che chiudono la Val Grande ad ovest.(Volendo accorciare notevolmente il percorso è possibile discendere la Val Grande ed il Pian delle Comelle, limitando il dislivello a mt.1300 ed ore 6 circa.)
Dislivello complessivo mt.1600.
La presenza di acqua è dovuta ai piccoli nevai
presenti dalla quota di 2600mt.
Ore 8 circa escluse le soste.
Si perviene all'abitato di Gares ove vi è la possibilità di parcheggio sul limitare del paesino.
Si prende la mulattiera per Malga Stia (indicazioni) ed usciti dall'abitato si prosegue per pista forestale che si abbandona quasi subito per prendere il sentiero che a sinistra porta a Malga Stia ed alle Farangole.
Alla quota di mt.1500 circa ad un bivio si prende a sinistra (indicazione per Banca delle Fede-Farangole) e si oltrepassa il rivo risalendo il bosco con tornanti e sentiero abbastanza ripido.
Il sentiero sale talvolta con ampi tornanti per evitare fasce di rocce ed alla quota di circa 1900 metri si congiunge con il sentiero che si diparte da malga Stia per effettuare lo stesso percorso.( ore 1.45 circa)
Una corda di ferro aiuta a superare un passo roccioso ed un'altra subito dopo ci fa rimontare una banca che si sale per sentierino ben battuto sino ai prati superiori, ove vi era una casera (piccolo landro) alla quota di 2300 mt.circa. Il sentiero passa sotto oppure attraversa delle roccette e poi sale una dorsale erbosa dalla quale traversa esposto sopra la Val di Col sino a giungere sotto le crode aggirando con un passaggio delicato una costola rocciosa. (4 metri-1grado mt.2375). Da questo punto una traccia di sentiero scende la Val di Col ed è subito possibile scendere a Gares nel caso non si intenda proseguire. (ore 1.15 circa dal bivio per malga Stia)
Si prosegue sotto le crode per sentierino e seguendo i segni sulle rocce, rimontando ad un bellissimo catino erboso chiuso a sud dal Sasso Todesco ed a Nord dal Campanile dei Campidei che dovremo aggirare.
Il sentiero risale per ghiaie (segni ed ometti) la costa erbosa tra qualche roccetta e perviene sotto ad una cresta di rocce rossastre dalla quale cala un ghiaione che termina quasi a ridosso del campanile, da ovest.
La base del campanile (grandi massi) è a mt.2550, mentre la cima del campanile è a quota mt.2658.
Tra i massi ed il nevaio che è quasi perenne ci si inoltra per circa cinquanta mt. lineari verso la cima di Focobon n.ovest e poi un sentiero ci fa risalire molto ripidamente il ghiaione a s.ovest , e perveniamo alle rocce rosse che erano sopra di noi in cresta, (pulpito). Qui si gode di un bellissimo panorama sia giù per la Val Grande, dove si nota benissimo il sentiero che attraversa al Rif. Rosetta sia in alto verso i Bureloni ed il Ghiacciaio delle Zirocole dove si notano le tracce di sentiero. Anche tutta la Banca delle Fede è visibile da questo punto, con le cengie che sembrano impercorribili ma che invece portano quasi sino al passo delle Farangole. (Al pulpito ore 1 circa dal bivio con la Val di Col)
Infatti ora inizia il percorso in cengia, delicato ma sempre con corde d'acciaio che facilitano il passaggio. E' possibile giungere per cengia (attraversamento di un canalino ripido ed innevato che talvolta può richiedere una sicura) sino al bivio dei sentieri 755 e 703 sottocroda oppure è possibile scendere sul ghiaione anche prima appena il terreno lo permette e quindi risalire per sentiero.
Si giunge alla stretta gola che porta al passo delle Farangole (Indicazione per i Bureloni a s.ovest) e ci si infila sulla dx (sx orogr.) del canalone che con circa 50 mt. di corde fissa porta alla sommità del passo.(ore 1 dal pulpito della Banca delle fede)
Si scende per ferratina sul versante del Col Bricon la quale porta sui ghiaioni con una discesa di circa 50 mt.
Raggiunti i ghiaioni sottostanti un sentiero ben battuto (alta via nr.2) porta alla forcella Margherita a mt.2655 (spesso piccolo ghiacciaio non pericoloso) e da li al rif.G.Volpi al Mulaz a mt. 2571. (Ore 0.30 dal passo delle Farangole)
Ritorno per forc. Stia
Si segue il sentiero nr. 722 (attenzione a non seguire il nr. 751 che scavalca il sasso Arduini e prosegue per passo Valles!) e si cala a lungo per buon sentiero su terreno roccioso ma sempre ben segnato.
Il sentiero oltrepassa il pratoso Col dei Pedoci mt.2237 e sotto ad una montagna con croda vulcanica nera compie tutta una serie di stretti tornanti e perviene ad un bivio sito dietro ad un grande masso. Mt.1988.
Circa centocinquanta metri sotto a noi la casera Focobon può eventualmente offrire riparo (10 min.).
Si prende a destra verso nord per un sentiero che taglia salendo in diagonale la costa della montagna, poi compie qualche tornante in mezzo ad una vegetazione abbondante e perviene sul colle sopra alla forc. Stia (croce in memoria di un ragazzo caduto) e raggiunge la forcella abbassandosi di una ventina di metri.(mt.2190).
Si cala con stretti tornanti per terreno a volte bagnato e si raggiunge il grande prato in fondo al quale è sita malga Stia con il relativo Ristoro. Mt.1785. ore 2 dal rif. Mulaz.
Per la pista forestale o per il sentiero direttamente a Gares in circa 20 minuti.
Anello di Vallès
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
Il lago artificiale di Cavia, sfondo Cima di Valfredda, Forca Rossa e Cime d'Auta
Zona del Passo S.Pellegrino: Cima uomo a sx e passo delle Cirelle a dx
Cima Uomo m.3010
Scendendo verso il Passo Vallès: da sx il M.Mulaz, Cima Vezzana ed il Cimòn della Pala
La catena dei Lagorai vista scendendo al Passo Vallès
Il laghetto pensile a m.2285 vicino alla Cima Caladora
Il passaggio attrzzato con corde metalliche in attraversata al Passo Venegiòta (m.2300)
I Campanili dei Lastei di Focobòn
L'anello della Val Vallès da Falcade è un classica escursione per metà di stampo turistico e per l'altra parte di carattere alpinistico medio. La comodità di questo itinerario sta nel fatto che sfrutta gli impianti estivi di Falcade per portarsi in quota a circa 1900 metri ed offre la possibilità di interrompere il giro al passo Vallès con discesa per pista forestale che cala per le Malghe alta e bassa di Vallès. E' un tour molto aperto e panoramico.
Dal parcheggio gratuito degli impianti di Falcade si risale con seggiovia sino a 'le Buse' seguendo poi la stradina che passa dinnanzi alla malga ed è comune con una sempre evidente pista di sci.(sentiero n.695 - scarse indicazioni) Si perviene sopra al lago di Cavia alla quota di m.2120 dove è possibile seguire per il culmine pratoso la larga cresta del colle che porta dapprima ad un bivio con indicazioni e quindi per stradina sino alla Forcella di Pradazzo. (m.2228 -ore 1.15 dalla seggiovia).
Si scende per stradina bianca con due visibili scorciatoie sino al passo Vallès in circa 30 minuti. Dal passo si sale per sentiero n.751 che si diparte dal park verso una chiesetta di legno e sale verso sud la costa dissestata della Cima Venegia (o Vallès). Si perviene alla forcella Caladòra o Venegia a m. 2225 in circa 40 minuti.
Si sale per le creste per largo sentiero n. 751 che offre un panorama spettacolare soprattutto sulle pareti nord di Mulaz, Cima Vezzana e Cimon della Pala. Si oltrepassa il singolare laghetto di cresta e quindi una discesa di una quarantina di metri ed una risalita di un centinaio fa superare il passo di Venegiòta per pervenire al pulpito di quota m.2345 che è il punto più alto del percorso. Il largo sentiero compie una leggera discesa (passamano con cavi d'acciaio) giungendo al largo e poco distinguibile passo del Focobòn (m.2330 - Indicazioni su palo - ore 1 da Forc. Caladòra o Venegia).
Si abbandona il sentiero n.751 per seguire verso est il sentiero n.753 meno battuto.
NB: questi sentieri molto larghi erano stati approntati durante il primo conflitto mondiale per la logistica delle posizioni di seconda linea. Sono ben visibili trinceroni e piazzole sulle creste che verranno percorse.
Il sentiero ora sarà tutto in discesa, dapprima seguendo le creste e lasciando, ad un bivio, il sentiero n.753 (che scende a Casera Focobòn) per seguire le indicazioni per il rifugio Bottari, proseguendo in cresta verso est. Il percorso poi cala per vallette ed alla quota di m.2050 compie una traversata a nord per prati su terreno un poco fangoso per poi scendere molto largo per il bosco di abeti e larici sino al rifugio Bottari. ( m.1580 - ore 1.20 dal Passo del Focobòn).
Dal rifugio in circa 40 minuti si discende al park presso la seggiovia.
L'interno confortevole del piccolo rifugio Bottari presso malga Costazza (m.1573)
NB. Di interesse culturale il monumento alll'esploratore H.W.Tilman (dove la pista si raccorda con la strada, presso il campeggio Eden, trenta metri a nord, sulla piazzetta dove si parcheggia per il rif. Mulaz).
Il Museo dedicato allo scultore e pittore Augusto Murer è sito trenta metri a nord del parcheggio della seggiovia - si vedono le sculture all'aperto.
ore 5.30 escluse le soste. - dislivello a piedi m. 800 - sviluppo km.15.7 esclusa funivia
Cartografia Tabacco 1:25000 GPS-WGS84 n.022 - Pale di San Martino
Val Venegiotta tour
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
Anello della Val Venegiotta: un percorso molto panoramico che si svolge per le le creste di Venegiotta sino ai grandi prati di Iuribello passando anche per grandi boschi di conifere. Il percorso può essere interrotto in diversi punti rendendo più corto il tragitto.Il tour è in parte comune all'Alta Via nr. 2 (Sigi Lechner e Mario Brovelli.)
Dal park del Pian dei Casoni si segue la stradina bianca in direzione Malga Venegia ma subito la si abbandona per seguire il sentiero che con un tragitto verso nord ci porta a Malga Venegia (ristorante-agriturismo ore 0,30 ). Dal lato sud della malga (indicazioni) si prosegue verso Nord-est seguendo la mulattiera che si mantiene sempre sulla dx orografica della valletta. Alla quota di m.2100 si lascia ad ovest una piccola casupola sulla costa ed al seguente bivio di m. 2125 si prende ad ovest e superato un abbeveratoio per il bestiame si perviene al bivio superiore di m.2175.
NB: è possibile accorciare il percorso da questi bivii proseguendo diagonalmente in discesa verso est sino al raccordo con la strada di fondovalle nei npressi di Malga Venegiotta.
Proseguendo verso nord si raggiunge la forcella di Venegia a m.2217 con bel panorama verso nord. (ore 1.30 da malga Venegia) Si segue ora il tracciato dell'Alta Via nr.2 che si inerpica largo per le creste, passando per il singolare laghetto della Cima del Lago, poi con un saliscendi di una cinquantina di metri si perviene al passo di Venegiotta a m.2303 che è il punto più alto del percorso. (ore 1.15 dalla Forc. Venegia)
Si cala su sentiero ben segnato per i bellissimi prati del Vallone di Venegiotta sino ad un bivio con segnaletica (m.2036). Proseguendo in discesa verso sud ci si raccorda con la strada di fondovalle nei pressi della teleferica di servizio del Rif. Mulaz.(ore 1.00 dal passo)
Si scende per la stradina sino alla Malga Venegiotta (agriturismo-ristorante-indicazioni - possibilità di scendere direttamente interrompendo il tour) Dal lato ovest della malga si cala per prato sino al torrente Travignolo che verrà oltrepassato su assi di legno puntando poi ad una evidente tabella segnaletica sul prato della sx orografica della valle. Il sentiero dapprima poco evidente diviene larga mulattiera che in leggera pendenza senza possibilità di equivoci porta sino ai grandi prati di Iuribello.Si segue la stradina bianca sottostante i prati che conduce presso la grande malga (ore 1.30 da Malga Venegiotta) Seguendo le indicazioni per Pian dei Casoni si segue la stradina sterrata che taglia i prati verso nord e dove essa termina si prosegue nella stessa direzione oltrepassando una valletta, poi in direzione ovest sino al raccordo con strada forestale che va seguita sino a che essa diviene larga mulattiera fino al Park. (ore 0.30 dalla Malga Iuribrutto)
ore 7 circa - dislivello m. 850 - sviluppo km 15
Cartografia Tabacco n.022 - Pale di San Martino 1:25000 GPS-WGS.84
Fochèt di Focobòn
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)
I Fochèt di Focobon sono zone pratose perloppiù pianeggianti site ad est del Passo di Focobon e di Venegiota, molto panoramiche. Queste zone erano seconde linee militari predisposte durante il primo conflitto mondiale, cosicchè i sentieri sono stati costruiti con la classica pendenza e larghezza che veniva allora imposta per il transito dei muli.
L'inizio è ad un centiaio di metri a sud del Camping Eden di Falcade presso un park gratuito (Monumento all'esploratore Maggiore H.W. Tilman che combattè assieme ai partigiani durante l'ultimo conflitto mondiale)
Si segue la pista forestale verso sud diritti nella Val Focobon sino a che essa diviene sentiero n. 722 (segnaletica su palo). La bella mulattiera sempre molto ampia porta senza possibilità di errori e con moltissimi tornanti (non riportati sulle carte) sino alla ex malga di Focobòn, ora ottima casera con stufa e tavolato. ore 2.45 dal park
Dalla Casera il sentiero si diparte immediatamente a sud di essa, rasente alla costruzione con segnaletica n.753. esso diviene sempre più marcato e con molti tornanti risale la costa pervenedo ad un laghetto alla quota di m.2200.Proseguendo per la mulattiera dopo cinque minuti si perviene al bivio (segnaletica su palo) alla quota di m. 2224.(ore 1.45 dalla Casera Focobon)
Questo è il punto più alto del percorso, il panorama verso le Torri di Focobòn è appagante, sopra di noi a sud-ovest il M.Mulaz ma l'occhio spazia dal Gruppo dell'Agnèr sino al Civetta, Marmolada ed oltre.
La discesa è segnata sulle carte con puntini rossi: il sentiero è adatto a tutti, non pericoloso ma purtroppo nella sua parte alta scarso di segnaletica bianco-rossa su terreno. Si prende verso Nord-Est seguendo il filo di cresta, molto ampio e panoramico, dove sono ancora visibili piazzole per artiglieria e quindi dopo una flessione verso est che porta a seguire un trincerone molto marcato il percorso cala per una larga valletta - attenzione sempre ai segni rossi.
La discesa in corrispondenza di una madonnina sotto ad un roccione (m.2035) compie una traversata per prati verso Nord e quindi il sentiero diviene molto ampio e non si presta ad errori sino al Rif. Bottari.(m.1575 - ore 1.15) Da quì per pista forestale nuovamente al parcheggio in circa venti minuti.
ore 6 circa - dislivello m.1035 - sviluppo circa 10 km
Cartografia Tabacco n. 022 GPS-UTM Pale di San Martino 1:25000