Impronte dinosauro
Dolomiti > Escursioni culturali
Giro presso le traccie del dinosauro ai piedi del M.Pelmetto
Da forcella Staulanza
Si tratta di una breve escursione che inizia presso la Forcella Staulanza e porta presso le impronte di un dinosauro lasciate sul terreno fangoso. Il terreno con il passare dei millenni e' divenuto solida roccia dolomitica che, deformata dai fenomeni geologici ha preso posto in uno degli strati inferiori delle rocce del Pelmetto, proprio sopra al piu' vecchio basamento di marne rossastre che affiora ben visibile anche dal sentiero che porta al rif.Venezia.
Una piccola parte delle rocce sopra agli strati delle marne rossastre (un volume di circa cinquantamila metri cubi) si e' distaccata precipitando in grandi massi verso il ghiaione sottostante.
Uno di questi massi casualmente si e' impiantato nelle ghiaie non con la sua originale posizione, ma verticalmente, cosicche' le impronte si presentano grottescamente verticali.
Le impronte sono di un diametro di circa 15-20 cm. profonde altrettanto, circa una ventina.
Potrebbero essere quelle di una mucca che attraversa un pantano se non fossero sulla viva roccia dolomitica di un masso alto 5 metri ed in verticale.
Non volendo salire sino alla base delle rocce, il masso squadrato ove vi sono le impronte e' visibile anche dal sentiero nr. 472 che porta al rif. Venezia e con un buon binocolo sono visibili anche le impronte. Dal bivio (cartello) si osservano i grossi massi a sinistra del canalino circa all'altezza delle marne rosastre.
Il grande masso dove vi sono le impronte del dinosauro visto da Palafavera (strada per il rif. Coldai)
Descrizione del percorso
Vi sono due vie per giungere alle orme. Verra' descritto un giro ad anello tale da percorrerle entrambe.
Frontalmente al ristorante che vi e' presso la Forcella Staulanza si sale per il sentiero nr. 472 in direzione del ifugio Venezia. Ai bivi si prende sempre verso destra. Si prosegue per larga mulattiera in mezzo ai boschi in terreno piuttosto paludoso per circa 1 ora con qualche saliscendi.
Giunti ad un bivio (cartello) presso un rivo, una larga traccia di sentiero sale su diritta verso la base delle rocce del Pelmetto. (Piazzole per sosta, ometti)
Si salgono per sentiero ben battuto circa centocinquanta metri di dislivello portandosi all'altezza degli strati rossi delle marne, verso i grossi sassoni che stazionano proprio sotto alle roccie.
Gia' avvicinandosi si possono notare le impronte sul sasso piu' grande e squadrato.
Si giunge presso di esso e si puo' anche calpestare il terreno vecchio di 150 milioni di anni, cioe' le rosse marne che affiorano prorio sotto al masso. (Dal bivio 20 min)
(Non vi e' alcun cartello indicatore, ma le orme del dinosauro sono piu' evidenti che mai).
Il ritorno più breve è quello fatto per la salita, ma è possibile compiere un giro ad anello:
si sale per sentierino sino alla forcellina detritica sita oltre il masso proprio sotto alle rocce del Pelmetto e superata la cresta, si prosegue per sentiero ben battuto che taglia in leggera salita i ghiaioni ovest del Pelmetto (ometti)
Superata l'ultima dorsale di rocce calcaree gialle, si prosegue in quota (ometti) per sentierino meno evidente poi calando in leggera diagonale e poi tagliando ancora i ghiaioni sino a giungere sulla spalla erbosa e mugosa che cala a nord-ovest del Pelmetto (segni rossi giu' diritto per la costa erbosa verso forc.Staulanza) mt.2000.
(Vi sono anche piu' sentierini che portano tutti giu' verso il canalino e sono scorciatoie che poi vanno a ricongiungersi con il sentiero segnato in rosso che cala per la costa mugosa)
Il sentiero scende con stretti tornanti e porta a ricongiungersi (tabelle su albero) con il sentiero che sale verso la forcella Val d'Arcia.
Al bivio si prosegue verso ovest (sinistra), si supera un'altro bivio (per forc. Forada) e si giunge in breve al piazzale del parcheggio presso Forcella Staulanza. - Ore 1 dal masso con le impronte
Il giro completo richiede circa tre ore.
Non vi è acqua sul percorso
Come riferimento per la misura ho appoggiato i bastoncini da sci-
lavoro di rilievo dei calchi delle impronte (Foto da museo di Selva di Cadore)
Storia del ritrovamento da parte di Vittorino Cazzetta, a cui è stato intitolato il Museo di Selva di Cadore
Link per il sito del museo di Selva di Cadore