Val Ru da Molin
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Immagini della Valle Rù da Molìn
Ritaglio della KriegsKarte del Von Zach 1798-1805. tav. XII-9. Si legge M.Castelaz (Coro) , Spirlongola, M.Spilon, da notare le due case in fondo alla Val Rui dei Molin che sono site sopra al 'Cogol de la Crosèra'.
Ho sopraevidenziato in rosso i sentieri puntinati rilevati. Vi sono due sentieri che scavalcano la Costa del Castelàz, uno è evidentemente per il Boràl de l'Ors, l'altro sembra scavalcare tra le quote 1838 e 1903 sull'estremo NE di suddetta costa e dovrebbe rappresentare il percorso del Boràl de la Pala Longa.
Val Ru da Molìn verso la cresta del Castelàz: Da sx in giallo il Boràl de l'Ors. a dx il Boràl de la Pala Longa
Ritaglio da 'Carta del Lombardo Veneto' 1866 Seiffert: molto interessanti i toponimi specie il M.Pilone (Burel)
Ritaglio da IGM 1:25000 1948 rilievi 1888. Le due casere riportate dal Von Zach nel 1798 non appaiono nemmeno come ruderi (ai lati del Covol della Crosèra).
Ritaglio da IGM 1:25000 1926 rilievi 1888
A sx la Pala Longa ed a dx la forc. della finestra del Balcòn (il Viaz dei Camòrz e dei Camorzieri di Franco Miotto)
La Fratta dl Moro m.1680 vista dal M.Coro: da essa è possibile travesare per banche verso la Forc. del Balcòn ed attraversare anche la parete sud-ovest del Burèl per cengie verso forc. Odèrz. (Via dei Camòrz e Camorzieri di Franco Miotto)
NA: Ho un bellissimo ricordo della Fratta del Moro risalente al marzo 1974. Allora la formidabile cordata Franco Miotto - Riccardo Bee effettuava la prima ripetizione invernale della Via di Garna-Gianeselli-Polacchi al Burèl, dovevano avere con sè una ricetrasmittente del Soccorso Alpino per eventuale emergenza ed io mi ero preso l'incarico di cercare di rimanere in ascolto il più possibile e nel posto migliore durante l'ascensione. Il primo giorno mi portai sulla costa Soracàse vicino alla Stanga con esito negativo. Tornato alla Stanga incontrai l'amico Giorgio Tosato che era intenzionato a salire sulla Fratta del Moro per fare qualche grido ed avere una risposta da sopra o sotto di quel punto intermedio sul fianco ovest del paretone del Burèl.
Il giorno dopo (16 marzo) eravamo per la Val di Piero e su per il Forzelòn (il luogo lo conoscevo grazie alle gite fatte con Gianni Giordani) e su tanta neve molle, con molti zig-zag e tra le mughe arrivammo sul bordo della Fratta, 1200 metri sopra alla Stanga; ci sedemmo sulle mughe e dopo un poco sentimmo parlare ma subito non riuscimmo ad individuare i rocciatori. Una grande emozione quando scorgemmo Riccardo proprio alla nostra altezza in mezzo a quella enorme parete di roccia. Franco era più sotto, probabilmente si alternavano nella progressione. Andava tutto bene, erano circa a metà impresa. Alcuni giorni dopo (19 marzo), mentre Gianni e Giorgio (ideatori ed artefici della prima salita con i Polacchi) ed alcuni amici battevano la pista del ritorno per Riccardo e Franco sulle nevère del Van del Burèl, io stazionavo al rif. 7° Alpinii, aperto per l'occasione, preparando per tutti una grande pastasciutta tonno e pomodoro. Grande festa.
In alto a sx la Forc. del Balcòn ( a dx del triangolo roccioso) e le dorsali che permettono la discesa verso il Cògol della Crosèra in Val Rù da Molìn. Era un percorso numerato dal CAI, riportato anche sulla carta tecnica regionale ma di difficile idividuazione e percorrenza ed assenza di segnaletica. Ora è solo terreno per appassionati.
Ho evidenziato il sent. CAI nr.530 (progettato e mai segnalato di fatto sul terreno salvo pochissimi segni) riportato sulla CTR foglio La Stanga 1:10000. Questo percorso è descritto in forma dettagliata dalla guida dei Monti d'Italia di Piero Rossi -SCHIARA- alla pag. 334-335
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