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Cime d'auta - Piumovimento dalle Dolomiti

Escursioni e curiosità storiche con testi di Gian Garzotto
(Sito parzialmente in costruzione)
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Cime d'auta

Dolomiti > Dolomiti Agordine

Anello per forc. Dei Negher e forc. Pianezze
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

Tour attraverso le Focelle 'dei Negher' e 'Pianezze' in un ambiente molto aperto e panoramico.
Dapprima il percorso sale per boschi di conifere, poi. dopo la baita di Colmont (acqua verso est) l'itinerario è aperto e lascia sempre un ottimo panorama.
Superata la forcella dei Negher che è il punto più alto si cala al piccolo laghetto sottostante, sempre di un colore scuro (negher).
Aggirata poi la "Crepa Rossa" per buon sentiero si arriva alla forcella di Pianezze, dalla quale si cala sempre per buon sentiero segnato alla omonima baita.(acqua) In breve si rientra alla forcella di Lagazzon per larghi sentieri.
Non è raro incontrare stambecchi. camosci e cervi.  Dislivello circa 950m
Cartografia TABACCO n.15 Marmolada-Pelmo-Civetta-Moiazza GPS-UTM 1:25000



Forcella Pianezze
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

Una escursione ad anello molto panoramica verso il Gruppo del Focobon.Mulaz ed anche verso la Marmolada, è possibile  incontrare stambecchi e camosci
L'itinerario inizia alla Forcella Lagazzon, con parcheggio gratuito presso l'omonimo rifugio. Si segue dapprima la stradina forestale con segnaletica n.687 che inizia frontalmente al parcheggio. Dopo aver oltrepassato un ponte si prosegue per circa mezz'ora  e sul tornante oltre una fontana d'acqua la si abbandona prendendo le indicazioni a dx per Forc.Pianezze.
Il sentiero è sempre ben segnato e ben presto esce dal bosco lasciando un bellissimo panorana sul Focobon ed altopiani di Rosetta. Si traversa verso la forcella di Pianezze che si raggiunge con un paio di tornanti. (segnaletica, panorama sulla Marmolada)
(Dalla Forcella Pianezze è possibile  scendere verso Malga Ciapela deve vi sono gli impianti di risalita per la Marmolada in circa 1.30 ore per sentiero segnato n.687.)
La discesa si effettua verso la baita-bivacco di Pianezze (fontana) seguendo la traccia GPS che nei pressi di Forc.Lagazzon  esce dal sentiero per destreggiarsi nei prati e nella rada boscaglia sino al parcheggio.
Il giro ad anello impegna per circa 3-4 ore. Dislivello circa 700m
Cartografia TABACCO  n.015 - Marmolada-Pelmo-Civetta-Moiazza GPS-UTM 1:25000


Forcella Franzedàs
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

Anello per Casera La Busa per le forcelle Chegaris (o di Franzedas) e Franzei. La zona dell'itinerario è compresa tra la Marmolada e le Cime d'Auta. L'inizio è presso il capiente campeggio di Malga Ciapèla. (periodo consigliato da giugno ad ottobre)
Si parcheggia presso il ponticello sul torrente Franzedas (m.1440 segnaletica sent.n.687) all'inizio del campeggio, proseguendo per la Val Pettorina lungo la stradina asfaltata che presenta una scorciatoia in corrispondenza di un tornante. Si giunge al ponte dove iniziano i sentieri e seguiamo il n.684 per Forcella Franzedas.(è la stessa cosa seguire la stradina sterrata perchè i due itinerari si incontrano più avanti).
Si prosegue per la valle che presenta i versanti nord delle rocciose Cime D'Auta.
In fondo al bel piano di quota m.1750 si guada il torrente sui sassi affioranti. Non considerare la segnaletica che invita a salire il bosco verso la forcella ma, costeggiando il torrente in salita, superata una sorgente a m.1860 si perviene al bivio dove si segue ad est (sent. 684) verso la Forc. Franzedas (Chegaris) già ben visibile.Tagliati i ghiaioni per buon sentiero e lasciata a sx una grotta militare della prima guerra si risale il ripido canalino della forcella. La sx orografica del canalino è attrezzata con una corda metallica di circa quaranta metri mentre il ripido sentierino risale la dx orografica per cinquanta metri sino alla forcella ed è quello che si consiglia di fare.
Si costeggiano due ampi valloni in leggera discesa sino alla forc. Franzei per buona mulattiera. Presso la forcella si cala ad est nella conca pratosa per sentiero n.687, superata una sorgente in un canalino, si perviene alle quattro costruzioni di Cas. La Busa (m. 1923 - possono offrire riparo).
La discesa avviene per sentiero segnato dapprima incerto, poi per larga mulattiera in un bosco di pini (sorgente a m.1770) sino al parcheggio (m.1440) all'inizio del camping.
Dislivello complessivo m. 580 - Sviluppo km. 8 - ore 4.30
Cartografia Tabacco 1:25000 GPS-UTM n.015 Marmolada-Pelmo-Civetta



          I pascoli di Franzedàs con l'omonima forcella oltre la valle (detta anche Forc. Chegarìs)



Rif. dei Cacciatori
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

Una magnifica passeggiata fattibile da metà maggio sino alle prime nevi invernali. Il percorso tocca il rif. Dei Cacciatori (privato, aperto da maggio ad ottobre) ed il ricovero di Colmont, bivacco incostudito aperto a tutti per brevi soste.
Dalla forcella Lagazzon m.1356 (Bar Ristorante) si segue il sentiero n.688 che sale per pista forestale sino ad uno spiazzo (deposito di legname) a quota m.1485. Si prende a sx e si sale sino al bivio con il sentiero n.687 che sale da Feder seguendolo in salita. Dopo cento metri si prende a sx ad un bivio con segnaletica seguendo una ottima mulattiera che con qualche saliscendi oltrepassando cinque costoni si raccorda in discesa con la pista forestale (sent. n.689) che sale da Colmean e Feder. a m.1600. (teleferica di servizio del rifugio)
Si sale dapprima per pista forestale e poi per mulattiera che porta sino al Rif. dei Cacciatori a m.1752. (NB: il gestore è un'artista del legno, sono da ammirare le sculture all'interno del rifugio ed anche l'artistico arredamento interno) Fontana d'acqua presso il rifugio.
Cinquanta metri prima del rifugio si stacca in piano il sentiero n. 697 (comune a quello che sale verso la Baita Papa G.Paolo I ) si prosegue tagliando in salita dapprima un ghiaione nella Val Tegosa, poi tutta una serie di ripide coste che alfine portano in piano a raccordarsi con il msentiero n.687 proprio ove è costruita la Baita di Colmont m. 1868 (acqua).
La discesa avviene totalmente per la pista forestale corrispondente al sent. n.687 che, superando una fonte d'acqua a circa m.1550, riporta al parcheggio di Forc. Lagazzon.
NB La cartografia Tabacco risulta non aggiornata sul tracciato del sent. 697.- Errato anche il posizionamento e la quota della Baita Colmont e sentieri attigui segnati 300 m. più a nord. Seguire la traccia GPS
Dislivello m. 550 circa - sviluppo km. 7 circa - ore 4 circa
Cartografia Tabacco 1:25000 - n.015 Marmolada - Pelmo - Civetta - Moiazza GPS-UTM


Anello per Malga Bosch Brusà (ristoro)
(traccia gratuita GPS disponibile sui link citati)

Tra Falcade ed il Passo San Pellegrino per larghe mulattiere in mezzo a sani boschi di pino e prati d'alta quota: questo percorso molto panoramico, inizia dai parcheggi di Barezze sopra la frazione di Meneghina.
Dal park si prosegue per la pista forestale in leggera discesa che porta ad attraversare il ponte di Barezze (oltre il ponte a sx indicazione per il sentiero che porta alla sottostante cascata). Si perviene al bivio (indicazione per Lach) dove si scende ad ovest per buona mulattiera che si infila nel torrente risalendo il versante opposto per buona mulattiera. Si prosegue per la mulattiera che sale sino a raccordarsi con la stradina (m.1751) che porta al laghetto e quindi al ristoro 'Ai Lach' a m.1820. Si sale per sentiero n.691 a nord su per la costa che lascia a dx una pendana per il bestiame a m. 1878 e perviene poi alla forcella dei Marmoi a m. 1995.
Si prosegue oltre in leggera discesa sino al bivo dei Casoni di Valfredda dove si prende in salita pervenendo ad un bivio e risalendo la valletta di Forca su traccia poco evidente per sentiero n. 631. Cinquanta metri prima delle creste si segue il largo sentiero che taglia diagonalmente a sud e porta alla forcella del Sass de la Palaza. Ora si scende nel vallone che aggirando le rocce cala a Malga Bosch Brusà (segni blu dell'Alta via dei Pastori-Agriturismo e ristoro privato - Fontana d'acqua).
Dalla malga una stradina riporta a valle (ore 1.00) con innumerevoli tornanti, passando per il ricovero denominato Baita Foca.

Dislivello complessivo m. 850 - ore 4.30 - sviluppo km. 9 circa
Cartografia Tabacco 1:25000 n.15 GPS-UTM



                                 Anello attorno alle Cime D'auta da Malga Ciapela

È una escursione piuttosto lunga in magnifico ambiente dolomitico, il panorama permette l'osservazione del gruppo della Marmolada, mentre sul versante sud lo sguardo può soffermarsi sul Civetta, la Cima Pape, l'altopiano del Rosetta ed il gruppo del Focobon. Il percorso supera due piccoli tratti attrezzati abbastanza facili, dove è prudente l'uso di  cordini con moschettone. L'attraversamento delle ripide coste a Sud del gruppo seppur per sentiero ben battuto, richiede conoscenza alpinistica e dimestichezza con la montagna. Il percorso richiede un buon allenamento fisico.

Ore 7-8
Acqua scarsa sul versante sud del percorso.
Dislivello mt. 1000 circa.

AVVICINAMENTO

Da Caprile si segue la strada per la Marmolada ed a  Malga Ciapela si prende a sinistra per strada asfaltata che si inoltra nel Gran Pian attraversando un campeggio. La strada prosegue in salita lasciando a destra un agriturismo sino ad una sbarra con piccolo parcheggio. Indicazioni per Rif. Falier e Forca Rossa. ( mt.1580).

DESCRIZIONE
NB: i tempi sono relativi ad una camminata lenta ma senza soste

Si supera la sbarra  con divieto di transito e subito ci sipresenta un bivio.
A sinistra diritti indicazioni per Forca Rossa e Forc. Pianezze per sentiero n.689 e 684. A destra indicazioni per rif. Falier. E' indifferente seguire il sentiero oppure la pista forestale, in quanto entrambi i percorsi si incontrano alla quota di mt.1700 circa dopo circa 30 minuti di cammino.Presso questa quota la pista forestale si biforca e sale con un tornante a destra (nord) per il Rif. Falier e Forca Rossa.
Noi  proseguiamo  verso sud in leggera discesa (indicaz. Per Forc. Pianezze e Forca Rossa sent. N.684) e quindi in piano entrando nella Val Franzedas (Franzedaz sulle tabelle) per la sua sinistra orografica.
Dopo dieci minuti di cammino si entra in un magnifico pascolo pianeggiante che si supera attraversando un torrentello e portandosi sulla dx orografica della valle (mt.1735) Indicazioni sent. 684-687)

NB: da questo piano proprio dove si attraversa il torrente, verso destra si diparte un sentiero non segnato che sale alle case di Franzedas (m.1980) per tornanti sulla costa boscosa della sin. orografica.

Il sentiero ora  sale più ripidamente mantenendosi sulla sx di un rivo d'acqua che oltrepassa verso ovest alla quota di mt.1825. Sopra, a mt. 1840 - una ventina di metri a sinistra del sentiero - vi è la sorgente che sgorga dalla montagna. Si raggiunge un bivio alla quota di mt. 1865 dove a destra il sentiero sale a Franzedas e Forca Rossa mentre noi seguiamo il sentiero a sinistra, verso n-est in piano. (circa 30 minuti dal pianoro sottostante)
Si taglia, mantenendosi in quota, tutta la costa della montagna in direzione della forc. Chegaris e sopra di noi lo stupendo anfiteatro roccioso delle Cime d'Auta.
Si superano due piccoli ghiaioni sopra ai quali vi sono due caratteristici archi di roccia e quindi il sentiero supera una costa erbosa (postazioni in galleria della prima guerra dominano la valle)  e quindi si porta presso il ghiaione terminale della forcella che andrà superato con tornanti non più tanto marcati mantenendosi sulla sua dx orografica. Si esce per sentiero ben marcato sino alla bella forcelletta erbosa. Mt.2030 circa. (ore 0.30 dal bivio precedente ed 1.40 dal parcheggio di Malga Ciapela )

NB: Oltre la forcelletta di Chegaris verso est vi sono bei pascoli, rada vegetazione di pini, abeti ma baranci in quantità rasente alle rocce. Il M. Chegaris a nord della forcella è salito da una mulattiera militare sul versante ovest ed era una posizione strategica durante il primo conflitto mondiale. Ora la larga mulattiera è quasi completamente sommersa dalle mughe.
 
Si segue il sentiero verso nord e poi si segue una ampia mulattiera verso est che supera pressochè in quota tre avvallamenti e perviene con circa venti minuti di cammino alla pratosa forcella di Franzei (mt.2009) dalla quale si dipartono ben cinque sentieri e vale la pena di nominarli:

Sent.684 -   da dove siamo arrivati prosegue in piano (est) verso la forcella di Pianezze.
Sent.1668 - è comune con il 684 per circa cinquanta metri, poi cala verso N.Nest (segni su alberi)
                   verso l'abitato di Franzei.
Sent.687 -  Cala per l'avvallamento ad ovest  della forcella  (segni) verso la Busa di Franzei e la
                  casera La Busa. (in direzione N.Novest). Questo sentiero è raggiungibile direttamente
                 dalla forc. Chegaris calando per prati verso N.Est.     
Sent.687 -  E' quello che seguiremo noi in salita per il Lago dei Negher ed omonima forcella. Sale
                  verso Sud.

Si sale verso sud congiungendosi dopo cinque minuti con altro sentiero segnato che perviene da sinistra per una valletta (si stacca da quello per forc.Pianezze) e si continua con media pendenza sino a ricongiungersi con la Val Miniera alla quota di mt.2090. Ci si ricongiunge con il sentiero che sale dalla Val Miniera ove essa presenta un bel Piano erboso. (tubo di acqua che rifornisce Franzei)
Tagliando tutta la costa ovest del M.Alto si supera questa  prima conca ove frontalmente ci si presenta la Crepa Rossa con le sue tre dita di roccia rossastra, mentre ad est le nude creste rotondeggianti ci separano dalla forcella di Pianezze. Superato un passo a mo' di forcella (m.2210) si perviene presso il Lago dei Negher (m.2205) che si costeggia sulla sinistra ad est.
( circa 30 minuti dalla forc. Franzei - circa 2.30 dal parcheggio)
 
In dieci  minuti si sale alla Forc. Dei Negher (m.2286) dalla quale un sentiero (per esperti) si diparte mantenendosi sul versante sud in direzione della forc. Pianezze.
Il sentiero principale scavalca la forcella erbosa (segnaletica) verso sud  per la Baita di ColMont.
Noi seguiamo il sentiero (segnaletica n.696) che in leggera salita e molto ampio si dirige sottocresta verso N.Ovest raggiungendo la spalla alla quota di mt. 2310 circa.
Da questa quota vi è un panorama stupendo sulle pareti sud delle Cime d'Auta, sul Rosetta e Gruppo del Focobon. Non è raro (a noi è successo) di vedere degli stabecchi subito sotto di noi prendere il sole abbarbicati su speroni di roccia, incuriositi della nostra presenza ma per niente spaventati.

Si prosegue in cresta salendo verso n.ovest e superando una balza rocciosa di una ventina di metri con un bel zig-zag su rocce attrezzate con corde fisse. Ancora per cresta una cinquantina di metri sino al bivio dal quale salendo a nord per un percorso segnato si sale verso la vetta della Cima d'Auta (mt.2624) oppure anche alla quota m.2490 più bassa ma egualmente molto panoramica.
Guardando giù, sotto alle crode, a Sud delle Cime d'Auta, si intravede il sentiero che percorreremo in seguito, esso scorre rasente alle crode per cengie erbose, è più impressionante guardarlo dall'alto che percorrerlo poi di fatto.
Noi prenderemo verso sud, scendendo per un canale ripido (vorrei quasi dire un diedro erboso per un lato e roccioso per l'altro) per il quale si discende circa sessanta metri con l'ausilio eventuale di una corda fissa continua. (è bene ci sia, ma non è indispensabile usarla).
Si continua per il sentiero ben segnato, perdendo lentamente quota ed attraversando sino ad un punto in cui ci si abbassa ripidamente per una costola erbosa sino quasi alla vegetazione di pini, ed alla quota di circa 2150 mt si comincia ad attraversare verso ovest a lungo, sino ad incrociarsi con il sentiero che sale dalla Baita Giovanni Paolo 1^ alla quota di mt.2080 presso una valletta con ghiaione. (segnaletica per ferrata Piccolin alla Cima D'Auta e forc. Col Becher)
- circa 1 ora dalla forc. dei Negher - circa 3.40 dal parcheggio.

Si sale per la valletta ghiaiosa per circa una ventina di metri di quota, poi si seguono le indicazioni per forc. Col Becher a sinistra.
Si attraversa sotto alle rocce sino ad un pulpito a mt. 2110 sito rasente alle rocce e si sale paralleli ad esse verso n.ovest per sentiero ben segnato che supera dapprima un ghiaione e per buon sentiero poi sino ad una spalla che quota 2235 mt.(il Sassedel) . Panorama sulla forcella di Col Becher ed il colle omonimo verso ovest, mentre possiamo ammirare a n.ovest le dolomitiche cime di Barbacin.
Il sentiero ora cala diagonalmente nella valletta ad ovest del Sassedel perdendo una ventina di metri di quota e poi sale diagonalmente i grandi ghiaioni (vi sono più tracce) pervenendo sulla valletta erbosa che sale alla forcella alla quota di circa 2225 mt. (circa ottanta metri sotto alla forcella)
Si sale la valletta per sentiero ben segnato sino alla rotondeggiante forcella ove vi è segnaletica. (mt. 2312)
Dalla forcella verso NordOvest è possibile vedere la Forca Rossa con la mulattiera che la sale.
Ore 1.10 dal bivio precedente di quota mt.2080.


La forc. di Col Bechèr vista salendo alla Forca Rossa da Franzedàs


                           Forcella di Col Bechèr : Stambecchi sulla loro naturale posizione sulle crode


 Passaggio attraverso un branco di una quindicina di stambecchi per niente preoccupati (al contrario di Ivana...)


                                      Giovani stambecchi ci controllano dall'alto della loro croda


Il ritorno per la Val Franzedas è di tutto riposo; si tratta di scendere circa settecento metri prima per larga mulattiera, poi per pista forestale sino al parcheggio.
Questa bella discesa lascia ammirare il versante nord delle cime già conosciute lungo il tragitto, e consente di rivedere la forc. Chegaris percorsa all'inizio della giornata da una prospettiva diversa.

Si segue la mulattiera che scorre pianeggiante verso n.ovest  e raggiunge con un ampio giro la strada militare della Forca Rossa (acqua poco prima del bivio) a mt. 2315. Si prende in discesa e con qualche tornante si cala verso la località Franzedas  che però rimane sula destra.
Pe magnifico prati e radi larici ci si raccorda con la pista forestale (acqua) alla quota di circa mt.1980 e si prosegue in discesa .
Si compiono moltissimi tornanti anche piuttosto stretti, e si lascia  a sx una fontanella d'acqua a 1875 mt. La strada poi giunge al bivio per rif. Falier che lascieremo a sinistra e subito dopo al bivio  fatto la stessa mattina per forc. Chegaris che lascieremo a destra.
In breve per strada già fatta al mattino sino al parcheggio.

Discesa ore 1.45 circa.
Acqua abbondante sul percorso.


CIME D'AUTA:  da Sottoguda  alla forc. Pianezza (mt.2044) e Forc. delle
                             Fontane (mt.2230 circa) percorso ad anello per Valbona.





Dalla Forc. Pianezze verso il M.Lagazzon e Cas. Pianezze


La alta Val Franzei vista dai pressi di Forcella Pianezze

     
Stambecchi sulle coste della Val delle Fontane

Si tratta di una splendida escursione  per luoghi inusuali ed in parte selvaggi, il percorso descritto sale per la Val Franzei, ricca di pascoli e tabià per giungere alla omonima forcella. Da essa con una ampia traversata in quota si giunge alla pianeggianta forcella Pianezza e poi si sale alla forc. delle Fontane dove non è difficile incontrare branchi di stambecchi (non fuggono) o qualche camoscio (fuggono subito anche a distanza). La discesa per la Valbona è selvaggia seppur facile e va fatta con  attenzione alla traccia. All'anno 2002 i segni risultavano rimessi a nuovo. Purtroppo le carte riportano il sentiero della bassa Valbona sul lato orografico errato, è quindi utile rifarsi alla presente descrizione anche se la mulattiera è ampia. A causa della vegetazione scendendo in Valbona, si consiglia la percorrenza tra fine maggio  e giugno oppure ad autunno inoltrato.

Dislivello mt.950 circa.
Acqua abbondante su tutto il percorso.
Ore 5.30 - 6

 
                                 Risalendo la Val delle Fontane   -  la Cas. di Valbona a m.1635

AVVICINAMENTO

Superato l'abitato di Sottoguda si sale in direzione di Malga Ciapela superando una caratteristica abitazione eretta sopra ad un masso.Superato il torrente Valbona si compiono due curve e si parcheggia l'auto presso una zona parcheggio a dx della strada (mt.1350). Sul lato sud si diparte il sent. Nr. 1668 per forc. Pianezza - Franzei.

DESCRIZIONE  

Si sale per il sentiero che subito si raccorda con la pista forestale. Essa sale dapprima con pendenza moderata, poi con pendenza più accentuata superando una sorgente di acqua (m.1380 circa) e poi una fontana sulla sx (mt.1440) . Lasciato a sinistra un bel pascolo della zona "I Peign" si sale a lungo sino a che la pista, rimessa in sesto nel 2002, entra in leggera discesa nel bellissimo pascolo di Franzei, una valle pianeggiante che ospita una decina di tabià in buono stato.(mt.1734).
Ore 1.15.
Ora vi sono due possibilità: la prima è quella di percorrere a fondo valle tutto il piano per poi salire abbastanza ripidamente dalla testata a sinistra e diagonalmente verso la forc. Pianezza; altra possibilità è quella che verrà descritta di seguito, meno battuta ma più remunerativa.

Entrati nel piano di Franzei, dopo la seconda abitazione a destra si segue il sentiero che sale diagonalmente la costa boscosa. Il sentiero è poco visibile perché scarsamente percorso, ma un tempo era molto largo e lo si vede dalla carreggiata ormai ricoperta di erba. Ci si alza così gradualmente e quando si passa sopra alla ultima abitazione della valle (la migliore come aspetto) si è già alti più di un centinaio di metri rispetto al fondovalle. Passando così sotto al verde Col dei Giai si perviene al pianoro della forc. di Franzei, dove si incrocia il sentiero nr. 684 proveniente da forc. Chegaris e da Val Franzedas. (mt.2000 circa) Qui si diparte verso sud in salita anche il sentiero che sale verso il Lago dei Negher e forc. dei Negher (sent. 687). Sopra di noi a sud incombe la cima d'Auta, mentre a nord-ovest i verdi pascoli verso la casera "La Busa di Franzei" e malga Ciapela (sent. 687).

Per forc. Pianezza si segue verso est il sentiero n. 684 che mantenendosi in quota supera un paio di vallette sino alla  Val Miniera dove un altro sentiero sale verso il Lago dei Negher.
Il sentiero poi giunge ad un pulpito molto panoramico sulla Val Franzei e sulla zona della Marmolada, poi in leggera discesa e sottocroda si raccorda con quello di cui avevamo parlato prima che sale direttamente da Franzei (mt.1970).

NB: si può notare di fronte a noi la Val delle Fontane che è una valle sassosa con grandi macigni che sale parallela a noi separata da un salto di crode. Sulla parte alta (Busa delle Fontane) vi sono i ruderi di una caseretta il cui tetto però e stato sbalzato ad una cinquantina di metri forse da una valanga. Questo era il comando militare della zona Franzei durante il periodo della Resistenza durante la seconda guerra mondiale (Marmolada- B.Pellegrinon p314). In effetti la posizione è strategica: nascosta, acqua ad una ventina di mt. a nord. La busa delle fontane si presenta circondata da rocce dalle cui pareti n-est  zampillano delle cascatelle. Il fondo erboso è piano con numerose doline del diametro di una decina di metri.
Si perviene alla Forcella Pianezza (mt.2044) in circa 20 min. dalla forcella di Franzei in leggera salita. Segnaletica.
Dal parcheggio ore 2.30 circa.
Si sale direttamente il pulpito detritico che sovrasta la forcella ad est e poi  per la cresta panoramica passando alti a sud della Val delle Fontane con un breve passo in discesa si perviene in località  "Pian della Giesia" dove un bel prato verde è solcato da un rivo d'acqua..
NB: dal piano si diparte verso sud il sentiero che sale la Punta Palazza (segnale bianco-nero a forma allungata).Esso poi cala (esposto) verso Vallada sul versante Sud.
Altro sentiero scende raccordandosi a sud della forc.Pianezza a quota m.1980 circa con il sent.684.
Il sentiero risale mantenendosi a monte diagonalmente e per un canalino rimonta un'altra conca erbosa dalla quale si scorgono le due forcelle che caratterizzano la forc. delle Fontane.

NB:in effetti vi sono due forcelle che permettono di scavalcare la cresta per scendere in Valbona; ad est, molto larga, vi è una forcella (segnaletica m.2211) dalla quale si diparte sia un sentiero che cala in Valbona (segni vecchi), sia il "Sentiero dei Pastori" che però viene dato solo per espert, che attraversa mantenendosi alto. Altra forcellina visibile solo da sotto è quella dove il sentiero è segnato meglio e la segnaletica è fresca. Per giungervi si perviene dapprima alla forcella più larga e poi diagonalmente (paletti) si attraversa verso nord per prati sul versante della Val delle Fontane per tracce (m.2230). Si perviene alla forc. delle Fontane in circa 1 ora dalla forc. Pianezza.

Si cala giù diritti nel canalone (N.est) mantenendo la sinistra orografica e seguendo i segni sulle rocce.Il percorso si tiene sotto alle rocce del M.Pezza e solo alla quota di m.2000 (dove vi è un grande masso sotto alla gialla parete ed un sentiero fatto dalle bestie sembra rimontare la costa rocciosa ) si cala nel fondovalle seguendo i segni  in direzione di un pulpito erboso con un grande masso sito alla quota di mt. 1920 circa passando sulla destra orografica della valletta (terreno cespuglioso - acqua e segni di pascolo di bestie).
Dal grande masso si passa subito sulla sinistra orografica e si scende per sentiero che si fa sempre più marcato con ampie diagonali (si rasenta un altro rivo alla quota di m.1825 ) si perviene alla quota di m.1635 alla Casera di Valbona (fontana d'acqua).
Presso la Casera (essa è in disuso e non agibile al 2002) ci si raccorda con il sentiero n.685 che sale alla forcella di Valbona.
Si scende per la mulattiera a nord della Casera.
Sconvolgimenti dovuti ad alluvioni hanno reso le cartine topografiche obsolete. Infatti la discesa della mulattiera avverrà per buona parte sulla sx orografica anziché sulla dx come descritto dalle carte. La mulattiera comunque è sempre molto larga e si riporta sulla dx orografica alla quota di 1450 mt. circa su ponticello in legno di recente costruzione. Si ritorna sulla sinistra orografica in corrispondenza di una piccola diga in cemento, ed in breve si raggiunge uno spiazzo adibito a parcheggio.Appena sotto vi è la strada asfaltata. Essa va risalita per duecento metri sino all'area di parcheggio di m.1350.   Dalla forcella delle Fontane ore 2.15 circa.
 

 


CIME d'AUTA  : da forc. Lagazzon (1358) a Forc. Pianezza (mt.2044) e ritorno per
                                     la Baita di Pianezza(mt.1660 circa).

Avvicinamento: si perviene a forcella Lagazzon inoltrandosi a destra verso Vallada dalla statale del S.Pellegrino dopo aver superato l'abitato di Celat. Seguire le indicazioni per forc. Lagazzon a circa 3.5 Km dal bivio della statale. In forcella vi è il Rif.Lagazzon con ampio parcheggio, anche un centinaio di metri prima, dove si inoltra una pista forestale a dx vi è uno spiazzo per cinque-sei auto.
Dislivello circa 750 mt. Ore 4-5
Acqua: fontana salendo a mt. 1580 e mt. 1623 rivo d'acqua.
            A circa 2000 mt. presso il bivio per punta Palazza.  
          Presso la Baita Pianezza.

                                                                        Marmolada parete sud da forcella Pianezza
DESCRIZIONE

Da forc. Lagazzon (indicazioni sent.687-689) ci si inoltra per la pista forestale con fondo dapprima bianco e poi anche in parte asfaltata. Superati ampi pascoli si supera un torrente con tornante sinistrorso e si perviene ad un bivio (m.1465).Ampio spiazzo.
NB:A dx su per la pista forestale si sale alla baita di Colmont, Forc.Negher, Forc.Pianezza.
      A sx per buona mulattiera verso il rif. Dei Cacciatori
Si sale a destra su per la pista forestale lasciando a sx una diramazione della pista (per rif. Dei Cacciatori e Feder) sino ad un tornante (fontana d'acqua - mt.1580). Superato il tornante sinistrorso vi è un bivio (segnaletica per forc. Pianezza- M.Ciapela) dal quale si abbandona la pista forestale e si sale a destra per una valletta su mulattiera lastricata (sent. N.688).
La mulattiera sale per bosco di pini e larici superando un rivo (m.1623) e quindi si porta su di una costa che viene risalita con buona pendenza sino ad arrivare ad una radura con grandi massi dove si incrocia il sentiero dei Pastori  n.697. (Segnaletica - m.1827)

NB: verso ovest (sinistra salendo) si perviene a Baita Col Mont in circa 30 minuti per sentiero esile ma
      sempre ben marcato (acqua nella ultima valletta prima della Baita).

Stambecchi poco sopra casera Pianezza           
        
Si segue il sentiero verso est, esso sale con leggera pendenza, compie talvolta dei piccoli saliscendi e supera due ghiaioni dove occorre prestare attenzione per l'attraversamento. (non sono però pericolosi in quanto non presentano salti di croda). Si perviene in discesa tra le mughe al bivio di sentieri posto alla quota di mt 1940 (segnaletica) dal quale si prosegue ancora in salita per largo sentiero sino ad un tornante sito in mezzo alla valletta (acqua poco sopra) presso il quale vi è un bivio dove il sentiero che si stacca in salita porta alla Forc.delle Fontane (ore 1) ed alla punta Palazza.(ore 0.30)
Si compie il bel traveso che taglia i ghiaioni sottostanti alla forcella e con un tornante, superato un capitello si perviene in forcella .(Circa 2.30 da forc.Lagazzon)

NB: La forc. Pianezze quota mt.2044 ed offre una supenda panoramica sulla zona della Marmolada.
Dalla forcella un sentiero per esperti (roccette, esposizione) si stacca ad ovest in salita per la conca del lago dei Negher.
Verso est altro sentiero sale il pulpito che sovrasta la forcella ad est e prosegue per la Forc. delle Fontane. Al di la di suddetto pulpito vi è la Val delle Fontane, una ampia ed inaspettata valletta pratosa  ove vi era una caseretta (ora rudere) con appresso un rivo d'acqua perenne. (circa 10 min. dalla forcella)

RITORNO PER BAITA PIANEZZA

Si ritorna sui propri passi sino al bivio di quota 1940 tove termina il ghiaione che cala dalla forcella  e si scende ancora per largo sentiero tra vegetazione bruciata da un incendio (anno 2003) con stretti tornanti mantenendosi sulla sinistra orografica della valletta.
Si esce poi per pascoli aperti e si giunge ad un bivio sovrastante la baita alla quota di mt. 1725.
(verso est il sentiero porta verso le Cime di Pezza e verso la forc. di Valbona) Verso ovest oppure giù diritti per una scorciatoia si giunge alla Baita Pianezza (fontana d'acqua-mt.1660 circa).

NB: La quota della baita è errata sulla carta Tabacco. Infatti la quota m.1725 è relativa al bivio soprastante la Baita e non ad essa. Del resto si veda la quota dell'acquedotto vicino e si valutino le isoipse. La Baita si compone di due vani, uno è un vano cucina e piano notte di tavolato, l'altro è un vano per soste brevi, con tavolo e panche. La baita offre riparo per una ventina di persone, mentre lo spazio per la notte è per circa dieci persone. La costruzione è stata dedicata ad alcuni alpinisti locali scomparsi.

Il sentiero scende verso sud-ovest (segni su alberi) inoltrandosi nel bosco e calando con larghi tornanti sino a raccordarsi con una pista forestale alla quota di circa m.1445 mt. (fontana).
(Verso sinistra (est) la pista cala verso il vivaio Piccolet e perviene a quota m.1275 sulla strada di forc. Lagazzon - circa 20 minuti).
Si risale la pista ad ovest per un disclivello di circa 50 mt. superando due vallette ed il sentiero poi si fa piu' esile e cala (segni e paletti) giù per prati sino al tabià di Casele dal quale calando a destra si perviene ad una pista forestale (m.1450 - val di Rone) .
Si scende per la pista pervenendo alla strada asfaltata della forc. Lagazzon a circa 250 mt. dal parcheggio auto che si raggiunge seguendo la strada verso ovest (destra).(dalla forc.la ore 1.30 circa.)

La baita - ricovero  di Pianezza e la cartina topografica del luogo.


CIME d'AUTA  : da forc. Lagazzon (1358) al Rif. Dei Cacciatori (m.1745)
                   E ritorno per la baita Col de Mont (m.1954)

Avvicinamento: si perviene a forcella Lagazzon inoltrandosi a destra verso Vallada dalla statale del S.Pellegrino dopo aver superato l'abitato di Celat. Seguire le indicazioni per forc. Lagazzon a circa 3.5 Km dal bivio della statale. In forcella vi è il Rif.Lagazzon con ampio parcheggio, anche un centinaio di metri prima, dove si inoltra una pista forestale a dx vi è uno spiazzo per cinque-sei auto.
Dislivello mt.600 circa.
Acqua solo sui rivi ma è scarsa in tutto il percorso.
Ore 4 circa escluse le soste.

DESCRIZIONE

Da forc. Lagazzon (indicazioni sent.687-689) ci si inoltra per la pista forestale con fondo dapprima bianco e poi anche in parte asfaltata. Superati ampi pascoli si supera un torrente con tornante sinistrorso e si perviene ad un bivio (m.1465).Ampio spiazzo.
NB:A dx su per la pista forestale si sale alla baita di Colmont, Forc.Negher, Forc.Pianezza.
      A sx per buona mulattiera verso il rif. Dei Cacciatori
Si prende a sinistra e diagonalmente si perviene dopo circa venti minuti ad un ulteriore bivio (m.1520) Segnaletica. Si prosegue a destra in salita e dopo circa duecento metri ad un altro bivio (mt.1535 localita LOC -sembra che la quota sulla segnaletica sia errata) si prende il sentiero più stretto a sinistra per Baita dei Cacciatori e Ferrata C.Auta.
(A destra la pista si ricongiunge dopo un poco con la pista abbandonata al bivio di m. 1435.)
Si segue la mulattiera che prosegue in piano e leggera discesa, lasciando a dx un sentiero segnato che sale la costa (panoramica).
(Piu' avanti -20 min. dal bivio precedente-alla quota di mt. 1590 circa un altro sentiero proviene dal basso e sale anch'esso la costa.)
Si prosegue ancora per la larga mulattiera superando una gola e la mulattiera perviene alla quota di m.1635 ad un pulpito panoramico (Bivio) dal quale la strada si fa più larga e cala in leggera discesa a n.ovest sino a ricongiungersi duecento mt. più avanti (m.1620) con la pista forestale che sale da Feder.Vi è anche la teleferica di servizio del Rifugio. ( circa ore 1.15 da forc. Lagazzon).
La strada si fa mulattiera a mt.1740 dove un dentiero a dx porta ad un box metallico.Il sentiero prosegue nel bosco pervenendo in piano alla Baita dei Cacciatori che si vede solo all'ultimo momento poiché è nascosta da un masso.
Circa 50 mt. prima di arrivare sul cortile del rifugio vi è il bivio per baita Col Mont a dx (1 ora)
(ore 1.35 dal parcheggio di forc.Lagazzon)

NB: oltrepassando il Rifugio in circa 25 minuti si perviene alla baita Giovanni Paolo 1^ (mt.1870) con accesso libero e sita in mezzo al bosco, vicino al bivio per la ferrata..

Dal rifugio si segue il sentiero per baita Col Mont passando sotto ad un masso dove vi è un altare ben tenuto e si segue il sentiero che compie numerosi saliscendi e supera un buon numero di vallette, sino a superare un canale con acqua verso dx e rimontare una costa boscosa .
Il sentiero è piuttosto esile seppur marcato e con un dislivello di circa duecento metri ci porta sulla costa pratosa (bivio con segnaletica) a circa 1980 mt. Scendendo per circa trenta metri si perviene alla baita di Col Mont sita sull'altro lato della costa. Mt.1954.
Circa ore 1.10 dalla baita dei Cacciatori.

NB : Per rifornirsi di acqua dalla baita bisogna prendere un sentiero verso Est (sent. Dei Pastori) che in circa cinque minuti in legg. discesa porta ad una spalla erbosa e poi a sinistra ad una  valletta dove vi è acqua.

La discesa sino alla Forcella Lagazzon si compie dapprima per larga mulattiera che cala proprio frontalmente alla baita giù per la costa. Essa diviene poi pista forestale e poco sotto al bivio (sinistra) del sentiero che sale alla forc. Pianezza , dopo il tornante, vi è anche una fontana d'acqua. (Mt.1480). Più avanti una pista si stacca verso sinistra in piano, noi proseguiamo in discesa sino allo spiazzo del bivio di quota 1465mt.
Da qui il percorso è comune a quello fatto in salita..


 



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